domenica, 5 Gennaio, 2025

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Resta nostro è il nuovo singolo de La Convalescenza

Fuori da giovedì 2 dicembre un nuovo singolo firmato La Convalescenza dal titolo Resta nostro. La band alt-rock di Modena segna il proprio ritorno a due anni di distanza dopo la pubblicazione dell’EP Palafitte di creta, e lo fa con un pezzo che ancora una volta si caratterizza per il suo sound energico, oscuro, degno della band che rappresenta.

Resta nostro parla di quel posto speciale che appartiene solo a noi, dove ci si possa sentire come sdraiati sul fondale del mare, sovrastati da tonnellate di acqua che ovattano tutto ciò che ci sta intorno. Crolli pure tutto il resto, noi stiamo qui, sul fondale.

(La Convalescenza)

Scopri il brano su Spotify: https://spoti.fi/3ru3P56

 

BIOGRAFIA

La Convalescenza nasce a Modena nel 2016 con la pubblicazione dell’EP L’Eco della clessidra, disco diretto, carico della rabbia dei vent’anni. La necessità di scoprire nuove sonorità porta all’introduzione di un sound più moderno da cui deriva la successiva pubblicazione nel 2019 dell’EP Palafitte di creta, disco che definisce l’identità più sincera che la band vuole mostrare sul palco. Dovendosi definire, la band si descrive così: “Cosa abbiamo davvero da difendere? Forse, superati i trent’anni, è una domanda doverosa, ma La Convalescenza non dà risposte, apre solo le porte sulle nostre paure, sui dubbi che ci accompagnano. La Convalescenza è ascoltarsi come si fa con i temporali. La Convalescenza è guardar crollare tutto senza sapere cosa sia giusto fare e se davvero sia giusto fare qualcosa. La Convalescenza è sentire una galassia dentro e non saperla esprimere. La Convalescenza è morire individui per rinascere iene, puttane, falene” 

 

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INTERVISTA SU RADIO CITY LIGHT

Parlateci un po’ di voi: chi siete, da dove venite, come vi siete avvicinati alla musica?

Siamo 5 ragazzi di Modena che, trovatisi a tentoni nella nebbia padana, hanno deciso di provare a fare qualcosa insieme nonostante ascoltino generi totalmente musicali diversi.

La musica è nelle nostre vite da sempre e abbiamo unito le nostre diverse identità musicali in un unico ibrido che abbiamo chiamato “La Convalescenza”.

A chi consigliereste, in particolare, l’ascolto di “Resta nostro”?

A chiunque sia disposto a prendere in considerazione questo messaggio: lasciati schiacciare. Non inteso come “arrenditi” o “fatti sopraffare”, ma semplicemente se qualcosa sembra gravarti addosso così tanto, smettila di opporti.

Magari se il peso lo accogli potresti accorgerti che alla fine non era così insostenibile, anzi, forse ti ricorda come si sta con i piedi ben piantati per terra. Basta avere un buon disco nelle orecchie.

Volevamo portarvi 3 minuti sul fondale con noi e dirvi che non va tutto bene sempre ed è giusto che sia così.

Come si distingue “Resta nostro” rispetto ai vostri lavori precedenti?

In realtà questa è una domanda che piacerebbe porre noi a chi ci ascolta da magari qualche tempo, sarebbe molto bello conoscere il parere di un orecchio “esterno” a riguardo.

Avete voglia di darci qualche consiglio per gli ascolti?

Certo!

Iniziamo con ascoltare sempre un po’ di sano metal perché è eticamente giusto, poi ci spostiamo sul panorama italiano che offre un sacco di cose interessanti: Margherita Vicario, Ministri, Vintage Violence, The Zen Circus…

Avremmo un numero di artisti e generi così ampio da consigliarvi che andremmo decisamente oltre lo spazio a noi concesso in questa intervista ahahahah

 

UFFICIO STAMPA CONZA

 

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