giovedì, 16 Gennaio, 2025

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“NUOVE STANZE” è l’album di debutto di LENA

La quotidianità elettronico-romantica di Lena A. è finalmente
svelata in un disco di debutto che affonda nel tema dell’identità

 

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E’ uscito venerdì 7 maggio 2021 per Uma Records e in distribuzione Sony Music il primo album di Lena A. dal titolo Nuove Stanze. Un nuovo capitolo definitivo per la cantautrice napoletana che rinnova ancora una volta la sua collaborazione con il produttore Giovanni Carnazza. Benvenuti in un mondo elettronico e malinconico, dove rabbia e amore spesso sono la stessa cosa.
Sono nuove queste stanze, eppure sono sempre esistite. Soltanto che prima avevo gli occhi bendati e non le avevo mai viste: ora le ho davanti e finalmente posso scegliere io di che colore dipingerle. Sono stanze dalle pareti ancora bianche, metri quadri della mente, contenitori di emozioni. Sono le Nuove Stanze di cui scrive Montale; sono i luoghi fisici in cui ho vissuto in questi tre anni: Napoli, Roma, Zaragoza, Santiago; sono il percorso di prime volte che ho tracciato nero su bianco; sono il manifesto della mia salvezza. Dentro Nuove Stanze ci sono sette sguardi diversi, sette identità, sette storie: dal giudizio altrui che piega l’io e lo condanna ad una maschera sociale, alla libertà che dà senso ad ogni azione. Un disco incentrato sull’identità, sull’io e su quanto sia necessario imparare a conoscersi per vivere tra la folla senza disperdersi. Anni fa sembrava impossibile raccontare tematiche come la scelta, la sessualità, la rivalsa di essere donna, la socialità scandita dai media, ma oggi è la quotidianità in cui sono immersa: ho voluto scrivere e cantare cosa hanno visto i miei occhi in questi ultimi anni e mesi, costruendo intorno un universo musicale elettronico ma allo stesso tempo cantautoriale.
BIOGRAFIA   
                                                                   
Lena come respiro, fiato, energia. Lena come il soprannome che le ha dato la sua migliore amica. Lena come una parola desueta italiana. Ed una A puntata come memorandum. Dietro quella A c’è Alessandra Nazzaro, classe 1996, nata sotto il segno dei Gemelli, in arte Lena A., è laureata Filologia Moderna, canta da quando ne ha memoria, suona il pianoforte dal momento in cui ha spento le prime 5 candeline. Le parole e la musica sono il fil rouge della sua vita. La sua musica è appartenente al genere pop-cantautoriale, immediata nell’esecuzione ma progettuale nei testi, con rimandi nascosti a diversi mondi: dalla letteratura al cinema, dall’arte alla psicologia. Ogni canzone, una metafora.
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INTERVISTA

Quali sono le nuove stanze a cui hai voluto dedicare questo disco?

Sono stanze emotive ed emozionali, insite della mia mente, delle quali avevo lasciato in sordina l’esistenza fino a poco tempo fa. Sono stanze nuove, perché è la prima volta che le ho guardate e le ho scelte consapevolmente. Sono stanze di cambiamento, consapevolezza, di voglia di restare sempre in movimento, pronta con il rullo in mano per cambiare, ancora una volta, colore alle pareti.

Quali sono i temi a te cari e che hai voluto mettere qui dentro?

Il tema dell’identità, di scegliersi giorno dopo giorno, capirsi come esseri umani, fallibili ed unici allo stesso tempo. Sicuramente poi la libertà è un’emblema dell’album, viene toccata in tutte e sette le canzoni, in maniera spesso ermetica, ma principalmente è l’entità a cui è dedicato l’intero disco. Infine un altro tema è l’ansia, il motore dei cambiamenti, dei dubbi e delle nuove scoperte.

Come si conciliano le tue influenze musicali con quelle del tuo produttore?

Il purismo assoluto dell’acustico e l’utilizzo dell’iper-elettronico sono stati messi da parte per dare spazio ad un incontro. Il nostro è stato un esperimento vero e proprio, con l’obiettivo di proporre un vestito alle canzoni che fosse il frutto di una commistione equilibrata.

Avremo tue notizie presto con prossime pubblicazioni?

È uscito un disco, è giusto che faccia la sua strada prima di pubblicare qualcosa di nuovo. La musica è diventata troppo usa e getta, c’è bisogno di far decantare le canzoni, come il vino.

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