Quando si fa un’intervista a Sergio Caputo, lo si trova o immerso tra le sue sculture o ai fornelli. Come stavolta: sta preparando le lasagne.
Il cantautore di Un Sabato italiano, Bimba se sapessi, Garibaldi Innamorato, per citare i suoi più famosi singoli, e con 18 album alle spalle, compreso l’ultimo, il Best in francese e tante collaborazioni, come quella con Dizzy Gillespie, Enrico Rava e Danilo Rea, torna in Italia il 7 ottobre (Bologna) e l’11 a Milano. Salirà sul palco del Blue Note con Fabiola Torresi (basso e voce) e Alessandro Marzi (batteria): «Una formazione a tre è la formula perfetta per questo periodo in cui si dimezzano le platee dei teatri a causa del distanziamento». E promette sorprese.
C’eravamo lasciati con “Ma che lurida estate”: è stata così lurida?
«Abbastanza lurida per la mancanza di concerti e per la difficoltà di viaggiare. Però il singolo è andato davvero molto bene. Quindi: lurida ma non luridissima».
Su Twitter scrive: 11 ottobre, Blue Note Milano, Sergio Caputo Trio and…? E chi altro?
«Non si può nascondere niente! Ci sarà un ospite, Nicola Savino. Uno che ho scoperto essere mio fan perché arrivava a tutti i miei concerti senza farsi annunciare e pagando il biglietto».
Beh questa è una notizia. Quindi salirà sul palco?
«Canteremo insieme Amore all’estero, un brano che ho scritto nel 1984 e che non ho mai fatto dal vivo nonostante me lo chiedessero spesso. E se devo dire la verità, è un brano che avevo dedicato a Stefania Casini (Novecento di Bertolucci, famosa nella scena hot con Robert de Niro e Gérard Depardieu, ndr), attrice con cui avevo avuto una liaison clandestina».
La Casini sa che era dedicata a lei?
«Glielo ho scritto parafrasando il titolo del brano. Non mi ha risposto. Non ci avrà creduto».
Ha iniziato a cantare e a incidere in francese. L’ultima è “C’est moi l’amour, oh oui!” Ma anche a tradurre le sue più famose: non pensa che gli italiani siano gelosi?
«Non lo so. Ma Un sabato italiano come anche altri pezzi sembrano essere stati scritti a Parigi. D’altronde, ho sempre amato Aznavour che cantava in sette lingue».
Cosa pensa dei live in streaming?
«Che non siamo pronti. I concerti visti sullo schermo non potranno essere la stessa cosa. Ma credo che l’emergenza Covid gioverà alla musica di qualità. A livello discografico, intendo».
Ride. Nel frattempo le sue lasagne sono quasi pronte per essere infornate.
Fonte: .leggo.it di Rita Vecchio -> https://www.leggo.it/italia/milano/sergio_caputo_concerto_milano_blue_note-5504963.html