Il tecnico alla vigilia della sfida col Lecce: “Spero che il campionato finisca presto, senza tifosi meglio non giocare. Musa da proteggere dopo il gol all’Inter”
Il 5 luglio quel gol spaccatutto a San Siro e all’Inter. Poi, la panchina: sempre. Che fine ha fatto Musa Juwara? Come prosegue la sua scolarizzazione? “Non ha giocato sia per scelta tecnica e sia per preservarne l’equilibrio – racconta Sinisa Mihajlovic alla vigilia del match contro il Lecce -. Quel giorno a Milano ne avevamo bisogno perché c’erano altri infortunati, ma in questo momento è più importante vedere Skov Olsen, a cosa mi può servire e se mi può servire. Perciò faccio giocare lui, per capire. Poi l’ho fatto anche per proteggere un po’ Musa, dopo quel gol è successo un gran casino, casino positivo, si parlava troppo di tutto e non volevo si montasse la testa: deve tenere i piedi per terra”.
BRUTTO IL CALCIO COSÌ
Davanti al Lecce che cerca punti salvezza, Mihajlovic ha due obiettivi. “L’ultima vittoria in casa è del 1° febbraio contro il Brescia: dobbiamo vincere e prendere zero gol (il Bologna ne prende almeno uno da 30 gare di fila, ndr): abbiamo tre occasioni da qui alla fine del campionato e dobbiamo cercare di fare punti, ma lo faremo solo se troveremo gli atteggiamenti giusti”. Spesso Sinisa dice “Spero finisca presto il campionato”: questione di stimoli o di… particolarità del calcio attuale? “Macché stimoli – dice Sinisa -: quelli i ragazzi li hanno sempre perché sempre li pungolo. E’ che spero finisca questo calcio perché dodici partite così mi fa schifo. So che era l’unico modo di finire campionato ma speriamo che da settembre riaprano gli stadi perché il calcio si gioca per i tifosi; sentire rumore palla e quel che si dice non emoziona, è quasi peggio degli allenamenti. Spero finisca presto e non si ripeta più. Se mi chiedessero di scegliere se giocare senza pubblico o non giocare il prossimo campionato, sceglierei di non giocare. Così non mi piace”.
EQUILIBRIO
A tre giornate dalla fine, Sinisa può fare un piccolo bilancio del suo Bologna. “Devo dire che comunque nonostante tutto quello che abbiamo passato, la mia malattia, il lockdown e il resto, la squadra rispetto l’anno scorso ha fatto un salto di qualità: siamo sempre stati nella parte sinistra della classifica, anche a livello di unità fra noi. Quel che non è andato bene è il ruolino di vittorie in casa: abbiamo vinto solo 4 partite. In trasferta invece è andata molto meglio di un anno fa: ecco dobbiamo lavorare sulla testa e trovare un equilibrio fra casa e trasferta per l’anno prossimo, più continuità di prestazione. Ora in queste due gare che restano in casa (Lecce domani e Torino, ndr) e dobbiamo fare il massimo”.
Fonte: gazzetta.it di Matteo Dalla Vite -> https://www.gazzetta.it/Calcio/Serie-A/Bologna/25-07-2020/bologna-mihajlovic-il-calcio-cosi-mi-fa-schifo-380656349302.shtml