Quando un giovane affascinante le ha offerto da bere, un’impiegata australiana non sapeva che accettare quell’offerta l’avrebbe portata a diventare regina.
Le nostre vite sono intrecciate a quelle delle storie che leggiamo o ascoltiamo, e mentre si intrecciano, producono sogni. Per questo è difficile restare indifferenti alle vicende sentimentali delle famiglie reali, soprattutto quando sono inusuali o devono affrontare degli ostacoli come quella del principe Frederik di Danimarca e Mary Donaldson. Una storia, quella di Mary, che potrebbe essere accaduta a qualsiasi donna, e che per questo appassiona ancora la stampa dei rispettivi paesi in cui sono nati i due protagonisti, la Danimarca e l’Australia. Tutto è iniziato nel 2000, un anno denso di celebrazioni per l’inizio del millennio che non si era fatto mancare nemmeno le olimpiadi a Sidney, una delle edizioni più spettacolari della storia durante la quale l’organizzazione australiana accolse un milione di turisti. Tra questi c’era anche il 32enne principe ereditario Federico di Danimarca, come lo chiamiamo in Italia, figlio della regina Margherita II di Danimarca e del principe consorte Henrik, volato fino a lì come supporter della squadra di vela nazionale. Il bello dell’essere membro di una famiglia reale meno vistosa di quella dei Windsor è che vestendo in borghese in un paese lontano dal tuo, puoi uscire dall’albergo indisturbato e fare tutte quelle cose che i commoners possono premettersi senza la stampa alle calcagna.
Comportarsi come un turista qualsiasi è esattamente quello che fece Frederick la sera del 14 settembre 2000, che uscì dall’albergo e si recò a bere una birra in un pub sul Darling Harbour poco lontano, lo Slip Inn. TripAdvisor era stato appena fondato, ma per capire oggi quanto si trattasse di un posto senza eccessive pretese basta leggerne le recensioni. Nello stesso momento anche Mary Donaldson, 29enne originaria della Tasmania, dipendente di un’azienda chiamata Love Branding, fece il suo ingresso nello stesso pub insieme ad Andrew Miles, l’amico con cui divideva l’appartamento, per unirsi a un altro gruppo di amici arrivati a Sidney per assistere ai giochi olimpici che si sarebbero inaugurati il giorno dopo. Il pub era stracolmo e Mary si ritrovò a condividere una panca e con un affascinante ragazzo straniero. Non passò molto prima che, dopo un paio di birre, lui si presentasse porgendole la mano da stringere.
I due giovani chiacchierarono a lungo e fino a tardi, ignorando per tutta la sera le persone intorno a loro. Mary apprese che il ragazzo, che parlava un ottimo inglese, era danese e che si trovava in Australia per la prima volta, collezionava multe per eccesso di velocità di cui non andava fiero e amava tatuarsi. Fu un vero colpo di fulmine e Frederick provò l’emozione, per la prima volta in vita sua, di parlare con una donna che ignorava chi fosse. Lo fece per una notte intera. Come finì quella serata non ci riguarda, ma Mary racconta che quando, dopo un bel po’ che chiacchierava, si ritrovò sola per qualche minuto mentre lui andava a prenderle da bere, una delle sue amiche le si è avvicinata con gli occhi sgranati e le ha chiesto se aveva idea di chi fosse il tipo con cui stava parlando. Fu così che apprese di essersi presa una cotta per un principe, ma siccome non ne aveva mai sentito parlare non vi diede molto peso, immaginando che nel mondo circolassero chissà quanti nobili. I due si frequentarono per tutta la durata dei giochi, e quando lui ripartì si scambiarono i numeri e sembrava finita lì.
Invece il principe Frederick prese l’abitudine di sobbarcarsi spesso il lungo viaggio dall’Europa all’Australia e i disagi del fuso orario, anche se a questo punto aveva già chiesto a Mary di non parlare con nessuno della loro relazione, visto che essendo lei una commoner, ci sarebbe stato qualche piccolo dettaglio di risolvere. Mary era una ragazza di buona famiglia, figlia di un noto matematico, John Dalgleish Donaldson, e dell’assistente esecutiva del rettore dell’Università della Tasmania Henrietta Clark Horne, che era venuta a mancare tre anni prima. Lei stessa è laureata in Commercio e Giurisprudenza e rivestiva ruoli apicali nelle aziende in cui veniva assunta. Per cui, al di là dell’attrazione istantanea che li aveva uniti, il principe cominciava a ritenerla all’altezza di diventare, un giorno, la sua regina consorte. A tutto questo si aggiungeva l’innegabile sensazione di vuoto che entrambi, hanno raccontato dopo, provavano ogni volta che lui ripartiva. Per compensare si inviavano regalini per posta, come quando lei gli spedì un CD della sua band australiana preferita, i Powderfinger e lui uno di quella danese che ascoltava di più, i Sort Sol.
Quando lui, dopo averne parlato a lungo con i genitori, la chiese in moglie mettendole al dito un anello con diamante a taglio smeraldo e due rubini baguette, sapeva che lei l’avrebbe accetto. Per Mary, il tutoring per trasformarsi in una principessa iniziò ben prima dell’annuncio ufficiale. Venne istruita sull’etichetta di corte, su come parlare in pubblico, come sostenere l’occhio delle telecamere e l’invadenza del gossip, e solo quando si sentì pronta venne diramata la notizia delle nozze. Proprio come per lady Diana e il principe Carlo Mary si trovò, da quel momento, a rilasciare interviste alle testate e alle tv internazionali in coppia con il suo fidanzato e i giornalisti ricordano oggi di essersi trovati davanti una persona un po’ frastornata dal turbine in cui era finita, molto meno a suo agio al confronto del principe, ma che se la stava cavando bene anche se era palese che a ogni intervista fosse sollevata dall’ultima domanda. Dopo poche settimane, un sondaggio rivelava che nove danesi su dieci la adoravano e che non gliene importava nulla se la loro futura regina era una commoner e veniva da una minuscola isola australiana.
Fonte: marieclaire.com di Debora Attanasio -> https://www.marieclaire.com/it/attualita/gossip/a35028580/principessa-mary-principe-federico-di-danimarca/