“Antidoto” è un brano che parla di un amore ormai finito da tempo ma che con il passare degli anni continua a lasciare il segno. Il testo parla di tirare fuori tutto il dolore e la rabbia che, sicuramente, fanno parte di ognuno di noi quando speriamo in qualcosa che in realtà non c’è.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Lenù ed ecco cosa ci ha spiegato riguardo questo nuovissimo singolo!!!
INTERVISTA
Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
Mi piace molto ascoltare cantanti di ogni genere ma ho da sempre come pilastri: Mina, De Andrè, Nada, Domenico Modugno, Giorgia e poi quelli che i avvicinano di più al mio “stile” che vorrei portare avanti, tra cui Lazza, Ernia, Kid Yugi e così via. I miei riferimenti sono parecchi ma non dimenticherò mai le mie origini.
Come nasce un testo, quali sono gli input che raccogli e che trasformi in parole da cantare?
Spesso all’inizio ciò che scrivo non è proprio un testo di una canzone formato da strofa, ritornello, strofa e così via. Amo iniziare a scrivere di getto i miei pensieri sulle note del telefono senza pensarci troppo. Giorno per giorno ne aggiungo di nuovi, modifico o cancello (anche se poche volte) i pensieri precedenti e pian piano inizio a dare una forma di testo a ciò che la mia testolina genera. Per il piano melodico non sempre. C’è una “regola”, inizio a girare sul Web oppure suono qualche accordo (spesso nella maggior parte dei casi in minore) e provo a scrivere ed immaginare su una storia da raccontare. Come ho detto nel testo ho anche usato il termine “catalettico” proprio perché anche mentre lo scrivevo pensavo che tutto non potesse prendere forma come pensavo e per fortuna mi sbagliavo.
È da poco uscito il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo pezzo?
Tutto è partito, ovviamente, da una personale sofferenza, sì d’amore ma in quel periodo ho avuto parecchie delusioni anche per amici. Ho unito questi due dolori e ho cercato di raccontare “l’antidoto” per superare ogni tipo di ostacolo e dolore. ANTIDOTO: parola chiave che sicuramente fa per noi quando riceviamo una delusione talmente grande da dover cambiare qualcosa in noi. Per qualcuno può essere tagliare i capelli, cambiare look per altri può essere tutto o per altri ancora cambiare drasticamente il proprio carattere. Questo accade, si impara dal dolore e da quest’ultimo si rinasce. Un seme deve morire per dare vita al fiore come quando si tocca il fondo… per forza si deve risalire. È questo ciò che “Antidoto” vuole dire.
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?
Tanti mesi di duro lavoro da parte mia e della mia scuola di canto RC VOCE PRODUZIONE che hanno impiegato mesi di impegno per la fantastica realizzazione del piano melodico. Trovare gli incastri giusti, il giusto approccio e fare arrivare quello che volevo trasmettere. Senza di loro non ci sarei mai riuscita e sono molto soddisfatta, un impegno impagabile ma che alla fine ha dato i suoi frutti. C’è stata un gran voglia di fare da parte di tutti e anche senza la mia famiglia non ci sarei mai riuscita.
Quali sono le collaborazioni che ti hanno aiutato alla realizzazione del brano?
Sicuramente lavorare con Rosario e Cecilia nelle ore di lezione sul testo, Aldo con il quale ho registrato in studio. Sono stati momenti magici che porterò per sempre nel cuore.
Tornavo da lezione e facevo leggere o ascoltare alla mia migliore e alla mia mamma un pezzettino in più ogni volta che si aggiungeva al puzzle.
Se potessi avere la bacchetta magica, cosa desidereresti di più al mondo in questo momento?
Desidererei accorgermi prima che non bisogna avere paura di osare, rischiare di andare fuori le proprie linee di confort a volte aiuta. Vorrei aver creduto di più in me stessa perché spesso non l’ho fatto ed è un errore che nessuno deve commettere soprattutto se riguarda la propria passione. Inutile desiderare un’infinita passione perché quella c’è e non se ne andrà mai.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Finire gli studi all’università ed in conservatorio e non smettere mai di imparare. Mi auguro di fare strada e non smettere mai di sognare perché è questo l’importante. Arrivare su qualche palco importante e poi chissà…
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