“Crescere perdersi” è il nuovo EP de Il Generatore di Tensione, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 21 giugno 2024, già anticipato da una serie di singoli che hanno trovato spazio in uno speciale tour negli appartamenti di tutta Italia (da Milano a Roma, passando per Rimini e Bologna…), concerti più intimi e silenziosi che ben rappresentano l’anima di questo progetto che vuole fare meno rumore e non sente il bisogno di urlare.
Con la matrice distintiva de Il Generatore di Tensione, duo che fonde cantautorato, indie e rap, questo disco affronta le tematiche che si legano al diventare adulti, all’innamorarsi, al sentirsi artisti. Lo fa sottovoce: due voci e una chitarra. L’EP esce da indipendenti dopo l’esperienza con Pressing Line, etichetta di Lucio Dalla, che li ha portati ad essere ospiti speciali al MEl.
Siamo stati felicissimi di incontrarli per scambiare quattro chiacchiere su questo disco, sui programmi della loro estate, che sarà piena di concerti, sul fatto che sono in due, ma hanno con loro anche Pietro ed Alice, ed ecco com’è andata!
INTERVISTA
Cosa vi ha portato a pubblicare il vostro primo EP oggi, dopo anni di militanza nella scena musicale indipendente?
Il dilemma di scegliere di fare gli artisti. “Per scrivere canzoni”, la canzone che chiude l’EP, parla anche di questo. Un anno fa ci siamo fermati a riflettere, avevamo delle canzoni che ci piacevano molto e che avevano un filo rosso che le univa, un’estetica intima sincera, domestica. Le suonavamo nei live in acustico e quindi abbiamo deciso di pubblicarle con la formula singoli e poi EP che li racchiude tutti cercando di mantenere intatta l’intimità.
E cosa vi ha portato invece a voler rimanere indipendenti? Come avete vissuto le vostre precedenti esperienze con delle etichette discografiche? Qual è il valore aggiunto che si può raggiungere, rimanendo “soli”?
Siamo riusciti a costruire una bella squadra, di persone davvero convinte del progetto. Questo non ci ha fatto rimpiangere un’etichetta più strutturata. Sicuramente l’esperienza in Pressing Line ci ha formato, abbiamo intuito quali sono le diverse professionalità necessarie per una pubblicazione discografica.
Da soli si hanno più responsabilità e bisogna necessariamente conoscere più in profondità ogni aspetto della produzione: registrazione, mix, master, shooting fotografici, produzione video, distribuzione, grafiche, merchandising, promozione social, produzione dei live. Gestire tutto è una difficoltà ma secondo noi è anche il grande valore aggiunto.
È stata inoltre l’occasione per imparare a delegare ciò che richiede competenze specifiche. Siamo molto soddisfatti delle persone che hanno condiviso con noi questo progetto.
Siete veramente da soli? Chi si accompagna al vostro progetto, oltre voi?
Essenzialmente Pietro, manager e Alice, creative strategist. Sono nostri amici veri e poi hanno anche quella caratteristica essenziale per collaborare in un progetto musicale insieme: sono sinceramente innamorati delle nostre canzoni e sono orgogliosi di noi quando suoniamo.
Perchè vi chiamate Il Generatore Di Tensione? A posteriori, sceglierete ancora questo nome per il vostro progetto musicale?
Forse questa domanda è implicitamente una critica al nostro nome? Si scherza. Il Generatore di tensione in effetti ha dieci anni e noi siamo molto cambiati, le canzoni sono cambiate. Sicuramente anni fa, rispetto a questo EP, c’era anche più “carica”, un sound più potente ma profondamente questo nome ci rispecchia. Probabilmente lo sceglieremmo ancora perchè l’idea di generare tensione emotiva con le canzoni ci piace molto, ci rappresenta.
Quali sono i vostri piani per l’estate?
Abbiamo fatto molti concerti, Milano, Bologna, Rimini e Roma tra locali, festival e poi i concerti in casa. Sin da subito abbiamo pensato che la dimensione domestica fosse perfetta per comunicare questo EP e stiamo continuando ad organizzarne. Quindi facciamo un appello! Se avete un salotto, una terrazza o un giardino accoglienti, scriveteci e organizziamo un concertino in casa da voi.
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