venerdì, 20 Dicembre, 2024

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Intervista su Radio City Light ai TORRE DELLA MUDA che ci presentano il nuovo singolo “SIAMO TUTTI CENTURIONI”

Con il nuovo singolo Siamo tutti centurioni, i Torre della Muda affrontano il tema della connessione umana e della responsabilità collettiva. Il brano richiama il simbolismo dell’Impero Romano per esplorare l’idea di un’umanità unita, capace di superare le divisioni culturali e ideologiche.

Questo singolo anticipa l’album Momento Eterno, in uscita nel 2025, un progetto che promette di indagare le molteplici sfumature dell’esperienza umana. Per i Torre della Muda, i “centurioni” siamo tutti noi, eredi di una storia comune e protagonisti di un futuro in cui le differenze diventano risorse.

Non laviamocene le mani, esorta la band, ricordandoci l’importanza di agire per costruire un mondo migliore..

INTERVISTA

Il vostro nuovo singolo, “Siamo tutti centurioni”, affronta un tema profondo e universale: la connessione umana e la fratellanza globale. Come è nata l’idea di questo brano?
L’idea è nata dalla volontà di raccontare ciò che spesso diamo per scontato: la nostra appartenenza a un’unica, grande famiglia umana. Viviamo in un’epoca in cui le differenze culturali, geografiche e ideologiche sembrano dividerci, ma se guardiamo alla storia ci accorgiamo che, nonostante i contrasti, i popoli si sono sempre influenzati e mescolati. Da qui la voglia di riflettere su ciò che ci unisce e non solo su ciò che ci separa.

Il simbolismo dell’Impero Romano è al centro del brano. In che modo vi siete ispirati alla sua grandezza e alla sua eredità per raccontare un messaggio così attuale?
L’Impero Romano rappresenta uno dei primi grandi esempi di unione di popoli diversi sotto un’unica struttura politica, sociale e culturale. È stato un “collante” storico che, pur con le sue contraddizioni, ha gettato le basi di un mondo connesso. Guardare al passato serve non solo a capire come siamo arrivati fin qui, ma anche a immaginare un futuro in cui sappiamo valorizzare la diversità, evitando di ripetere i vecchi errori. Quel simbolismo ci ha offerto un punto di partenza per parlare di un’umanità complessa, ma fondamentalmente unita.

Nel brano dite: “Non laviamocene le mani”. È un richiamo molto diretto. A chi si rivolge questa frase?
“Non laviamocene le mani” è rivolto a tutti, senza eccezioni. È un invito ad assumerci la responsabilità collettiva di ciò che accade nel mondo. Non possiamo continuare a ignorare le ingiustizie, le sofferenze, le crisi ambientali e umanitarie. Dobbiamo riconoscerci come parte di una rete globale e comprendere che quello che accade dall’altra parte del pianeta ci riguarda. È un incoraggiamento ad agire, anche nel nostro piccolo, per contribuire a un cambiamento positivo.

“Siamo tutti centurioni” anticipa il vostro nuovo album in uscita nel 2025. Cosa potete raccontarci di questo progetto?
Il nuovo album, Momento Eterno, sarà un viaggio attraverso le molteplici sfumature dell’esperienza umana. Ogni brano affronta temi che spaziano dalla storia alla filosofia, dalla cultura pop alla società contemporanea. L’obiettivo è offrire una visione ampia e stratificata della realtà, dove le riflessioni, le speranze, le paure e le conquiste dell’umanità trovano uno spazio comune.

Una curiosità per i fan: chi sono i “centurioni” nella vostra visione artistica?
Nella nostra visione, i “centurioni” non sono soltanto figure storiche legate all’Impero Romano, ma tutti noi. Siamo “centurioni” quando riconosciamo di appartenere a una stessa storia globale, quando accettiamo di aver ricevuto un’eredità comune fatta di culture intrecciate, idee condivise e contaminazioni reciproche. Essere “centurioni” significa sentirsi parte attiva di un mondo interconnesso, pronti a fare la nostra parte per costruire un futuro in cui le differenze siano una risorsa, non un ostacolo.

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