mercoledì, 30 Ottobre, 2024

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Intervista su Radio City Light ai LOVE SHOWER LOVE che ci presentano la loro raccolta di inediti dal nome “THE WAVE WE ARE. BEST OF 2002-2009”

2002-2009: 7 anni in cui i Love Shower Love hanno attraversato generi e formazioni con nomi diversi.

Dal post-grunge anglofono degli Ashen Wave, insieme al cantante Fabio Cantù, all’indie rock italiano dei LaCorte, con la formazione a 4 che sarebbe poi diventata quella definitiva, seppur con un ritorno all’inglese e a suoni più alternative. Ora la band ha deciso di pubblicare sulle piattaforme di streaming, disponibile da martedì 15 ottobre 2024 per Gelo Dischi, in una nuova versione rimasterizzata, tutti i brani rimasti ancora inediti per il digitale, come conchiglie che risalgono dalla risacca. Per rispondere alla domanda: “Com’eravamo”, anzi, “L’onda, che eravamo”.

Questa raccolta celebrativa viene accompagnata da un nuovissimo singolo, “Lido Caina”, che segna il ritorno alla lingua italiana. Una cavalcata garage allucinata con un ritornello che ricorda un mantra insieme euforico e disperato.

Una raccolta di brani di cui non sapevamo nulla, che non erano mai stati presenti su Spotify e che, anche se sono di anni e anni fa, a noi paiono completamente nuovi. Ecco che cosa ci hanno raccontato i Love Shower Love a riguardo!

 

INTERVISTA

Come mai avete scelto di fare un Best Of, a distanza di così tanti anni? E da quel lontano 2009 che ne è stato dei Love Shower Love, e perché proprio adesso che il mercato della musica sembra così saturo?
Abbiamo scelto di fare un Best Of ora perché sentivamo la necessità di fermarci e riguardare il nostro percorso da una nuova prospettiva. Durante una rimpatriata, riascoltando i vecchi brani, ci siamo resi conto che erano una parte di noi che meritava di essere celebrata. Anche se il mercato musicale è ormai saturo, per noi questa raccolta non è una questione di concorrenza o hype, ma un tributo alla nostra storia e alla nostra evoluzione. Dal 2009, abbiamo seguito percorsi diversi, ma la musica ci ha sempre uniti e, in qualche modo, questo Best Of è anche un’occasione per dire grazie a chi ci ha seguito nel tempo.

Conoscevate già Gelo Dischi e Luca Urbani? Cos’è cambiato poi, dal vostro incontro?
Gelo Dischi è una realtà che ci è sempre stata vicina, dato che condividiamo con loro le radici nella scena indie della Brianza. Luca Urbani è stato una scoperta fondamentale: la sua sensibilità come musicista e la sua visione ci hanno aiutato a ridare vita ai nostri pezzi con una nuova luce. Lavorare con lui ha portato una freschezza e una cura che ci hanno permesso di sentire questi vecchi brani sotto una prospettiva diversa, dandoci fiducia nel valore del nostro passato musicale.

Pensate che la distribuzione digitale abbia rallentato o peggiorato la situazione dell’industria musicale? Siete ancora attivi come spettatori?
La distribuzione digitale ha sicuramente reso più accessibile la musica, ma ha cambiato il modo in cui viene vissuta. Con la diffusione delle piattaforme, i brani hanno spesso vita breve, perdendo il valore di “scoperta” che prima aveva una nuova uscita. Come spettatori, siamo ancora attivi e seguiamo da vicino le nuove uscite, ma con la consapevolezza che il digitale ha reso tutto più fluido e, a volte, anche più impersonale. Continuiamo però a cercare musica e artisti che sappiano creare connessioni autentiche con il proprio pubblico.

Possiamo dire con realtà come i Maneskin, il rock in italiano abbia avuto un nuovo momento di hype? Avete mai pensato di tornare?
A nostro avviso i Maneskin non hanno mai posto le basi per nessun cambiamento davvero significativo, anche al massimo della loro esplosione: sono stati uno dei tanti divertissement dell’industria dell’intrattenimento, il cui impatto nasce e finisce con loro. Siamo felici che oggi ci sia ancora un interesse per il rock, ma semmai è più grazie alla nuova scena Post Punk inglese. Il ritorno ai Love Shower Love, per noi, non è mai stato una questione di hype, ma di chiudere un percorso a cui teniamo. Detto questo, non escludiamo la possibilità di suonare ancora insieme o esplorare nuovi progetti.

E chi vi ha ritrovato finalmente su Spotify, che cosa ha detto?
Chi ci ha ritrovato su Spotify è stato entusiasta, e molti ci hanno ringraziato per aver reso disponibili i nostri vecchi brani su una piattaforma accessibile a tutti. Per chi ci seguiva dai primi giorni, è stato un tuffo nel passato; per i nuovi ascoltatori, una scoperta inaspettata. È bello sapere che la nostra musica ha ancora un posto, anche per chi non ha vissuto quegli anni direttamente con noi.

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