Oggi vi parliamo dei Cambra, che hanno di recente pubblicato il disco d’esordio “Scatole” composto da 10 brani, caratterizzati da molteplici influenze alternative, emo, post-rock e grunge, che fondono un sound punk cupo ed emotivo, tutto cantato in italiano. Il concetto di “scatola” evoca diverse situazioni: un inizio, una fine, la sospensione di qualcosa che è stato dimenticato oppure è in attesa di essere ritrovato, su cui nel frattempo si accumula polvere.
Nell’album le canzoni sono contenitori di speranza, rabbia, frustrazione, nostalgia, rassegnazione, vulnerabilità e rimpianto, riflettendo tutte le reazioni umane al senso di vuoto. L’immediatezza e la manifestazione di queste emozioni vengono veicolate attraverso un suono ruvido e linee vocali incisive, inserite in strutture ritmiche essenziali: schiaffi, urla, agitazione, silenzio.
INTERVISTA
È da poco uscito il vostro disco d’esordio “Scatole”. Potete raccontarci qualcosa di questo lavoro?
Per “Scatole” avevamo l’ambizione di realizzare un lavoro omogeneo e riconoscibile, e abbiamo avuto fin da subito chiara la direzione da seguire. L’approccio alla scrittura è stato diretto e immediato, con l’ambizione di riprodurre in studio, e su disco, l’atmosfera di un concerto live, con tutte le sue peculiarità. In questo senso, la scelta compositiva è stata di semplificare al massimo gli arrangiamenti, per esaltare la spontaneità e l’immediatezza delle canzoni. È lasciato molto spazio agli strumenti e alle parti strumentali che caratterizzano tutte le tracce.
Il concetto di “Scatole” si basa sull’idea che una scatola possa rappresentare vari momenti della vita: un inizio, una conclusione, un’attesa o un ricordo messo da parte. Abbiamo immaginato le nostre canzoni come contenitori di emozioni e reazioni al senso di vuoto. Ogni traccia esplora il tema della perdita da prospettive diverse, e tutto è nato in modo molto spontaneo.
Quali sono i brani che più ti rappresentano?
“Polvere”, il nostro primo singolo pubblicato il 7 maggio scorso, incarna perfettamente lo stile della band e rappresenta un punto di svolta rispetto ai lavori precedenti. La canzone è caratterizzata da pause significative, variazioni dinamiche tra ritornelli e strofe, e linee vocali incisive, pur trattando temi profondamente introspettivi.
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del progetto discografico?
La scrittura e registrazione dei brani ci ha impegnati a tempo pieno da novembre 2022 a luglio 2023. A fine 2023 abbiamo ultimato i lavori.
Quali sono le collaborazioni che vi hanno aiutato alla realizzazione del disco?
Dopo un EP autoprodotto nel 2021 avevamo intenzione di registrare un nuovo lavoro, ma sicuramente senza l’interesse e la spinta di Overdub Recordings il nostro percorso sarebbe stato molto diverso. Il supporto dell’etichetta è stato fondamentale fin da subito, durante la scrittura dei brani e sulla condivisione della linea stilistica da seguire (in primis, iniziare a scrivere in italiano).
In fase di registrazione, il contributo di Filippo dei Monolith Recording Studio di Vitulano (Benevento) è stato altrettanto importante, poiché ha saputo capire il tipo di suono e di intenzione più adatti alle nostre canzoni, aiutandoci a lavorare in questa direzione
Come descrivereste il viaggio emotivo che gli ascoltatori sperimenteranno ascoltando questo disco dall’inizio alla fine?
Il nostro disco racchiude noi stessi nel vero senso della parola. Scatole appunto come contenitori di sentimenti che riassumono vari fasi e momenti della nostra vita. In piena pandemia abbiamo iniziato la scrittura dei primi brani di questo nuovo progetto e nei pochi momenti in cui riusciamo a trovarci per suonare lo sfogo era immediato e in un certo senso intimo. Il vero compito è stato dare una veste artistico-musicale a queste scatole colme di nostri ricordi, ma non è stato difficile, anzi sapevamo già dove arrivare: ogni scatola contiene emozioni differenti ma se vengono analizzate complessivamente si compone un puzzle importante di noi.
Avete intenzione di promuovere il nuovo disco con un tour? Se sì, potete darci qualche anticipazione sulle date?
L’obiettivo immediato è arrivare a più orecchie possibili attraverso i live: sentiamo di aver scritto canzoni che parlano di noi stessi in maniera molto intima e personale e siamo curiosi di misurarci con chi non ci conosce e vedere come vengono accolte. Al momento stiamo tenendo i contatti per organizzare qualche data in autunno/inverno: l’appuntamento principale sarà il 9 Novembre al Kessel di Cavriago, dove la nostra etichetta Overdub Recordings sta organizzando un grande festival con le band del suo roster.
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