In occasione dell’uscita di “Obsidian Chase”, abbiamo avuto il piacere di intervistare gli Sharasad.
Il brano descrive il tormento di chi si sforza costantemente di superare i propri limiti, tentando di raggiungere l’impossibile. Paragonando questo sforzo alla lava che si ossida mentre scorre a valle, il testo sottolinea l’inevitabile frustrazione di chi cerca la libertà nell’incessante desiderio di avere sempre di più.
INTERVISTA
È da poco uscito il vostro nuovo singolo. Quale messaggio volete trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che vi ha spinto a scrivere questo pezzo?
Il magma di Obsidian Chase è delirio di onnipotenza, è foga cieca nel cercare un illusorio di più, darsi pena per andare oltre e raggiungere qualcosa che è impossibile da ottenere. Come la lava si ossida nella discesa a valle, così affannarsi per toccare il fuoco è inevitabile per chi vede nel di più la propria libertà.
La molla è stato il riff iniziale uscito in sala prove.
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?
La prima bozza è nata a Settembre 2022, poi nei mesi successivi è stata affinata parallelamente alla scrittura degli altri pezzi dell’album.
Quali sono le collaborazioni che vi hanno aiutato alla realizzazione del brano?
A livello artistico non ci sono state collaborazioni per l’album e di conseguenza il brano; Ringraziamo il Take Away Studios e in particolare il nostro produttore Francesco Landi che ci ha ascoltato e ci ha dato una mano per dare alla luce questo brano.
Se poteste viaggiare indietro nel tempo e suonare con qualsiasi artista della storia, chi scegliereste e perché?
Sceglieremmo i Velvet Underground, per il loro approccio alla musica e alla scrittura, fuori dai canoni classici, affini alla scena underground dando voce ad una società che trova il suo habitat nella notte e nei bassifondi.
Quali sono i vostri progetti futuri?
A ottobre uscirà l’album e da li cercheremo di suonare il più possibile nei club in giro per l’Italia.
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