Dopo averci conquistato con il suo percorso musicale raffinato e autentico, Arianna Chiara pubblica “Canzoni di notte”, il suo nuovo singolo che ci invita a immergerci in un’atmosfera intima, avvolta dal silenzio e dalle ombre della notte. Il brano nasce dal desiderio di raccontare un momento sospeso, in cui emozioni e ricordi riaffiorano con dolcezza e nostalgia, accompagnati da una sonorità calda e ovattata.
In occasione dell’uscita del singolo, Arianna Chiara ha raccontato a Radio City Light le sue principali fonti di ispirazione, il processo creativo dietro ai suoi testi e i sogni che accompagnano il suo percorso artistico. Dall’amore per il jazz e il cantautorato italiano fino alla voglia di costruire uno spazio sempre più personale nella musica, Arianna ci porta dentro il suo mondo con sincerità e delicatezza.
INTERVISTA
Quali sono i tuoi riferimenti musicali e in particolar modo nell’ambito cantautorale?
Ascolto davvero moltissima musica, e cerco di cogliere gli elementi che trovo più interessanti lasciandomi ispirare dagli artisti che ammiro di più. Adoro tutto il mondo jazz e RnB, genere che sto studiando e che mi appassiona da quando ho cominciato a fare musica. Sono partita da Amy Winehouse, per poi scoprire i pilastri del jazz, e arrivando poi ad artiste contemporanee che ammiro come Yebba, Celeste e Raye. Ascolto anche molto cantautorato italiano, in particolare amo i testi di Lucio Dalla e le sonorità di Pino Daniele. Attualmente adoro la scrittura di Cesare Cremonini, e mi sta ispirando moltissimo anche tutto il mondo di Joan Thiele.
Come nasce un testo, quali sono gli input che raccogli e che trasformi in parole da cantare?
Personalmente raccolgo tutti i miei pensieri, idee, impressioni, su un quadernino che ho quasi sempre con me (e se non lo ho con me, vanno bene anche le note del telefono!). Quando poi sento di avere voglia di raccontare qualcosa, o che è il momento giusto per scrivere una canzone, mi metto al pianoforte e cerco di mettere in musica tutti questi pensieri e scarabocchi, che cerco di trasformare in qualcosa di concreto. Provo sempre ad attingere a qualcosa di vero, per poi mischiarlo a immagini e a scenari che immagino nella mia mente: in questo modo so di creare sempre qualcosa che sia mio, sincero e personale.
È da poco uscito il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo pezzo?
Più che un messaggio vero e proprio, mi piacerebbe che “Canzoni di notte” facesse immergere chi la ascolta in un mood, in un’atmosfera notturna e ovattata, in cui tutto intorno è silenzioso, e i pensieri e le sensazioni possono uscire in modo libero. Ho cercato di raccontare tutte le emozioni, i ricordi che riemergono, e la nostalgia per la fine di una storia d’amore, all’interno di uno scenario intimo e riflessivo. Questo brano è nato proprio dal titolo, volevo raccontare come prendendoci un momento per noi, mentre “fuori ci sono solo ombre”, e rimane solo la piccola luce accesa della nostra stanza, riusciamo a vedere più nitidamente le nostre emozioni e riusciamo a farle fluire davvero, e a volte lasciarle andare.
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?
Il pezzo è nato piano e voce a dicembre dell’anno scorso… poi ci abbiamo lavorato in studio per qualche mese fino a quando non siamo stati super convinti del risultato.
Quali sono le collaborazioni che ti hanno aiutato alla realizzazione del brano?
Sicuramente la collaborazione con Cosmophonix AD mi ha permesso di sviluppare e vestire il brano dell’atmosfera di cui ho parlato, perchè la produzione di Luca Bottoli ha reso il brano esattamente come me lo immaginavo.
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