É uscito venerdì 3 maggio 2024 “Amaterasu”, il nuovo singolo di Mercvrio. “Amaterasu” è un profondo viaggio nell’interiorità di Mercvrio, in totale clima grunge rock.
Con chiari rimandi ai Nirvana e all’alternative rock, Mercvrio lancia questo singolo che rappresenta il suo trascorso, tra ‘ragazzi di periferia’, ‘palazzi’ e leitmotiv ritmici oltre che tematici dello stile di Mercvrio.
Il brano è prodotto a 4 mani, e totalmente suonato, proprio per voler sottolineare l’esperienza del cantautore, racconta della voglia di ‘distruggere’ il mondo che in molti hanno, spesso perchè non ci dà niente. É proprio invece in questo sentimento incalzante, che è possibile trovare la forza per migliorarlo. “Amaterasu” è quindi il brano in cui Mercvrio parla al se di anni prima di questa capacità di migliorare e lottare per ciò che non ci piace.
Lo abbiamo incontrato, abbiamo scoperto che è un fan di Naruto e un bel po’ di altre cose, ecco com’è andata.
INTERVISTA
Che cosa significa il titolo “Amaterasu”? E quando hai sentito per la prima volta questo termine? Come mai ti ha affascinato così tanto?
Amaterasu è la dea del Sole nello shintoismo giapponese, ma nella fattispecie io faccio riferimento al manga di “Naruto” in cui questo termine identifica una tecnica ninja che permette all’utilizzatore di produrre delle fiamme nere inestinguibili attraverso gli occhi.
Con il termine “Amaterasu” ho voluto richiamare non solo alle fiamme, ma più in generale al rapporto fra il me adolescente che voleva veder bruciare il mondo e la mia versione attuale che nonostante continui a vedere e a vivere tutto ciò che c’è di sbagliato nel mondo, cerca comunque di fare del suo meglio per cambiare le cose e non lasciarsi trasportare dall’odio.
Che tipo di ascendente hanno avuto i Nirvana sul tuo percorso musicale? Credi che sia una band che ha la stessa influenza anche per gli ascoltatori di oggi?
In generale un po’ tutta la scena musicale di Seattle di quel periodo ha esercitato un certo ascendente su di me, anche se a fasi alterne e in momenti diversi della mia vita. Oggi i Nirvana sicuramente hanno ancora un forte fascino per il pubblico contemporaneo e spesso mi capita di sentire nella musica odierna delle loro influenze anche in generi apparentemente distanti come la trap.
Ti senti un “ragazzo di periferia”?
Ma fondamentalmente sono un ragazzo di periferia, sia per motivi strettamente geografici che intimamente, perchè sento sempre di vivere un po’ alla periferia della vita, senza riuscire a essere davvero al centro e in controllo e a guardare le cose da fuori come uno spettatore.
La musica rock ha ancora spazio e mercato? Quali possono essere i tuoi colleghi nella scena indipendente?
Ma c’è spazio un po’ per tutti e un po’ per nessuno alla fine; secondo me dipende da tanti fattori che non sono necessariamente solo ed esclusivamente musicali. Per quello che riguarda l’aspetto musicale credo che chi fa rock oggi non può pensare di riproporre esattamente quello che si faceva 30 o 40 anni fa in questo genere, ma cercare di contestualizzarlo nel momento attuale.
E come ti approcci alla composizione di un nuovo pezzo?
Generalmente parto da un concetto che vorrei esprimere e poi litigo con la chitarra per capire che tipo di sonorità servono meglio allo scopo per quel determinato concetto e al modo in cui voglio raccontarlo.
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