Nel caos di una società che impone ritmi soffocanti e modelli sempre più uniformati, c’è ancora chi sceglie di resistere, di farsi spazio tra le ombre e di urlare il proprio dissenso. I The Framez lo fanno con la musica, con parole e suoni che diventano un manifesto di indipendenza e autenticità. Il loro nuovo singolo, Controvento (Ostinati e Contrari), è un grido liberatorio contro le pressioni sociali, un inno per chi si rifiuta di piegarsi alle regole di un mondo sempre più alienante.
Ma cosa significa, oggi, essere ostinati e contrari? Quanto è difficile mantenere salda la propria identità in un contesto che spinge all’omologazione? Ne abbiamo parlato con la band, esplorando il senso profondo di questo brano e il loro percorso musicale.
INTERVISTA
Come nasce un vostro testo? Quali sono gli input che raccogliete e trasformate in parole da cantare?
Nasce sempre da situazioni di vita che viviamo, osserviamo o succedono attorno a noi. In alcuni casi possono esserci delle tematiche, delle vicissitudini o dei pensieri ricorrenti che diventano così insistenti da bussare incessantemente affinché vengano buttati giù su carta.
È da poco uscito il vostro nuovo singolo. Quale messaggio volete trasmettere e, soprattutto, qual è stata la molla che vi ha spinto a scrivere questo pezzo?
Controvento è un pezzo incazzato, forse si intuisce anche da alcune frasi o interpretazioni. E’ un pezzo che emana la rabbia nel voler dimostrarsi se stessi senza incorrere sempre in pregiudizi sociali. Voler urlare al mondo come ci si sente, quale sono le proprie ansie, e chissene frega se non siamo omologati a tutto il resto, anzi è proprio questo che diventa la prerogativa del pezzo. Essere se stessi e andare controcorrente se ci fa star meglio. Siamo in un momento storico dove apparentemente si lotta per la libertà d’espressione, per le diversità, ma siamo sempre costantemente giudicati se le nostre forme sociali, comunicate in diverse modalità, differiscono.
Quanto tempo ha richiesto la realizzazione del singolo?
E’ stato uno dei pezzi più complicati soprattutto per le metriche vocali che hanno richiesto un diverso impiego del tempo nel saperle masticare bene.
Quali sono le collaborazioni che vi hanno aiutato nella realizzazione del brano?
Sicuramente Yazee è stato fondamentale.
Se poteste avere la bacchetta magica, cosa desiderereste di più al mondo in questo momento?
Suonare live un giorno sì e l’altro pure.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Stiamo registrando due nuovi singoli, che confidiamo di far uscire in primavera.
SOCIAL