Fuori da lunedì 8 marzo un nuovo singolo firmato Enzo Remo Rossi dal titolo Il mostro (prod. Musicantiere). Dopo la pubblicazione di Estate calda nel 2019, il cantautore toscano torna con pezzo che racconta verso dopo verso la battaglia dell’ultimo anno contro la pandemia, e la speranza di un ritorno alla normalità.
Il mostro è nato in piena pandemia, esattamente il 20 aprile 2020. È una fotografia perfetta di quello che ci è accaduto. La prima parte del brano è dedicata al nostro passato, alla spensieratezza e alla bellezza della natura che ci circonda. Poi, come dice la canzone, “improvvisamente qualcuno entra in noi” condizionando brutalmente la nostra vita. La seconda parte è la creazione e la mutazione che il virus ha portato nel nostro quotidiano. L’ultima sezione è dedicata alla speranza che tutto possa tornare come prima. (Enzo Remo Rossi)
BIOGRAFIA
Enzo Remo Rossi nasce a Carrara il 2 maggio 1960. Incomincia a comporre canzoni all’età di sedici anni e, portando avanti la sua passione per il canto, nel 2002 diventa maestro dei cori di San Martino di Beverino e di Santa Apolinare di Vezzano Ligure. Nel 2019 pubblica il singolo Estate calda e presto vedrà la luce il disco Impressioni di ottobre, una raccolta di 11 brani curata e realizzata insieme a Daniele Rossi, primo dei suoi tre figli. Attualmente, Enzo Remo Rossi vive a Fosdinovo (MS) insieme alla compagna Giuliana, anche lei cantante e corista.
INTERVISTA
Ciao, Enzo! Il tuo nome ricorda quello di Enzo Ferrari, “padre” della Ferrari che è rossa come il tuo cognome. Com’è il tuo rapporto con le automobili?
L’automobile è sicuramente fondamentale per gli spostamenti, visto che il tempo e la velocità hanno acquisito estrema importanza nella nostra società contemporanea. Tuttavia, da sportivo, quale io sono, se potessi eviterei la sua continua presenza e piuttosto userei ,a bici o i piedi per muovermi in piena tranquillità in mezzo alla natura, madre e tenera presenza della nostra identità.
La pandemia ha modificato anche il nostro rapporto con le auto: possiamo utilizzarle solamente per andare al lavoro o a fare la spesa, o in generale solo per situazioni di necessità. Quali sono stati i principali cambiamenti che l’emergenza sanitaria ha imposto alla tua vita, specialmente per il tempo libero?
La mia esistenza è stata stravolta dall’inaspettata e involuta presenza covidiana, dettando ritmi e movimenti ignoti alla mia normale quotidianità. La serenità del tempo libero non è più la stessa, perché un tarlo ha contaminato la mente che si ritrova prigioniera dello spezio, condizionando il tempo a disposizione per giocare con la vita.
Il tuo nuovo brano, Il Mostro, racconta proprio il periodo della pandemia che ci siamo ritrovati ad affrontare. Qual è stata la cosa più difficile da fare nella stesura della canzone?
Quando si scrive una canzone non esiste la difficoltà e tantomeno la semplicità è solo intuizione in cui si sviluppano movimenti tematici e armonici che portano alla stesura delle composizioni musicali.
Quando pensiamo ai mostri, ci vengono in mente gli zombie, o esseri brutti e minacciosi che abbiamo visto nei film. Eppure questo mostro è talmente piccolo da essere invisibile a occhio nudo. Credi che questo abbia contribuito ad accrescere la nostra paura nei suoi confronti, o forse saremmo stati più spaventati dalla presenza di mostri “in carne ed ossa”?
L’invisibile a volte ci aiuta tant’è che tutte le religioni hanno fondato e basato il loro credo su di esso. Tutte le cose spiritualmente grandi sono piccole e aiutano l’umanità a stare in pace e ad amare. La coscienza non si vede ma esiste e la sentiamo dentro di noi nelle situazioni limiti. Combattere contro King Kong e vincere è molto più facile che lottare contro un nemico subdolo e virale che ci perseguita e si nasconde mutando incessantemente.
Nel testo dici che “ogni momento si ascoltano dati e si imparano parole”. Quali sono state le principali parole nuove che la pandemia ha introdotto nel nostro vocabolario secondo te?
Mi trovo a condividere il parere dell’Accademia della Crusca che non apprezza l’introduzione di simbolismi e termini stranieri nella nostra lingua. Tra i più usati: smarworking (lavorando da casa) e lockdown (chiusura) bike sharing (bicicletta condivisa).
Musicalmente ci sono degli artisti o dei gruppi a cui ti sei ispirato o che credi ti abbiano influenzato per la composizione del brano?
Per questo brano in particolare no, in altri da me composti, a volta ho attinto nelle tenute per quanto riguarda i tempi e le melodie.
Come scorre la vita a Fosdinovo, un paesino di cui molto probabilmente buona parte dei lettori non avrà mai sentito parlare?
All’interno di un paese medioevale, poche anime in movimento. Si erge su una collina di 600 metri da cui si nota uno stupendo panorama mozzafiato che nelle giornate più terse, ci permette di vedere le coste della Corsica. Ha un bellissimo castello, quello dei Malaspina, all’interno del quale, tra le altre cose, c’ è la stanza in cui Dante Alighieri sostò ospite dei Malaspina.
Se per magia il virus sparisse completamente domani, quale sarebbe la prima cosa che faresti?
Vorrei fare un bel viaggio. Sono Crocierista, ho girato mezzo mondo e la prossima avventura, se il virus lo permetterà, sarà il Giappone. Insieme alla mia compagna Giuliana, voleremo in terra d’ Oriente; speriamo possa accadere al più presto.
UFFICIO STAMPA