Levante, chapeau. In un lunghissimo post la cantante di origini siciliane condivide con il popolo di Instagram la decisione presa insieme al resto della band di rinunciare alle date dell’estate 2020.
Fermarsi non è semplice, non lo è per nessuno. La musica dal vivo ci manca un casino, c’è una grande nostalgia degli eventi culturali in generale. Ma di fronte al coraggio di scegliere c’è comunque ammirazione.
“Il duro lavoro, la dedizione e la serietà con cui affrontiamo la musica e il live, oggi, non sembrano ritrovare la serenità, le garanzie e le condizioni per poter affrontare lo spettacolo”. Tutti abbiamo voglia di ripartire, ma penso anche che c’è un mondo intero da ricostruire. Fino a questo momento abbiamo dimostrato di sapere ritrovarci anche sui balconi, abbiamo ballato e cantato a squarciagola restando alla finestra, mentre le ambulanze correvano per le strade delle nostre città deserte. Mi domando in che modo vogliamo ripartire. La musica, come sempre ha fatto, ci accompagna nei grandi cambiamenti, ci sprona, ci aiuta a riflettere, lancia messaggi che diventano esperienza e per questo ci cambia. Lo fanno le canzoni, lo fanno gli artisti.”
Ha ragione Levante quando dice: “La sensazione al momento parrebbe quella di navigare a vista”. Lei che già un anno fa cantava “Andrà tutto bene” seppur con un senso diverso, lei che negli ultimi mesi ha sempre fatto in modo di esserci con i video, con le stories, con i live, supportando a gran voce l’importanza di restare a casa. Ma sono tantissimi i motivi per cui i live previsti in Italia e in Europa non ci saranno, “Prima che la vita facesse quello che sa fare meglio, ovvero sorprenderci (tristemente questa volta) – scrive la cantautrice nel post – avevamo pensato a un live muscolare, diverso dagli anfiteatri del 2019, un live in cui il coinvolgimento fisico di ogni spettatore presente fosse uno dei due elementi principali.
Per la sicurezza di tutti questa ipotesi non è fattibile”. Forse non sostiene l’immagine di un live semi vuoto, con tutte le restrizioni del caso, forse pensa che l’adrenalina, la gioia e l’entusiasmo per entrambe le parti non potranno essere le stesse. “Non è fattibile per me salire su un palco con il timore di poter, riunendo tante persone (con un limite numerico da spezzare il cuore), mettere in pericolo la salute di qualcuno. Non è fattibile per me restituire al pubblico uno spettacolo nemmeno lontanamente all’altezza di ciò di cui siamo capaci”.
In questo stesso post mette ben in chiaro il rispetto che prova verso i colleghi che hanno deciso di fare il contrario, ma lei è determinata e sui palchi delle città del tour di quest’anno, non ci sarà. “Oggi, come sempre, vincono l’animo e la determinazione personali e, parlando con tutta la band, si è deciso di non salire sul palco a tutti i costi. E ci costa (!!!), sotto ogni punto di vista, rinunciare 0 ma nessuno di noi ha intenzione di scendere al compromesso di uno spettacolo diverso, in cui dal palco, alla ricerca di un sorriso dietro ai volti mascherati siti a un metro di distanza tra loro, forzatamente si tenta un contatto impossibile. Ci siamo lasciati il 23 novembre con un Forum stracolmo di gioia, non modificherò quel ricordo”. Tra i cuoricini, le belle parole e il sostegno dei fan, c’è chi con saggezza risponde: “E allora aspetteremo”.
Fonte: .huffingtonpost.it di Marzia Papagna –> https://www.huffingtonpost.it/entry/il-contatto-impossibile-levante-chapeau_it_5ede545cc5b6ddb9f911e2cf?utm_hp_ref=it-homepage