“Fvck Darwin” (etichetta La Rue Music) è il nuovo singolo di ferrylife, con il featuring di Ilaria. Un irriverente sberleffo al padre della teoria dell’evoluzione, che però è anche un inno per gli ultimi, gli emarginati, i diversi e i non allineati.
ferrylife continua a percorrere una strada del tutto personale, in cui niente è prevedibile ma tutto è come sembra. E tutto sembra molto strano.
Con l’aiuto dell’amica e cantante Ilaria, la produzione di Lillo Morreale e le foto di Odeon Davis, ferrylife offre un convincente seguito a “Lost my Weed in the Wood”, il singolo precedente, che ha acceso più di un riflettore sulla sua poetica peculiare, tra hyperpop, folktronica e mille altre suggestioni.
Ci spiega tutto ferrylife:
“È da quando ho intrapreso la mia carriera di musicista che mi sento ripetere che un artista deve essere onesto. “Le persone devono sentire quello che hai dentro, è inutile che fai le cose per piacere alla gente, si accorgeranno che non è genuino”. Tutto molto giusto, ma cosa fai se quello che hai dentro è brutto?
Fin da adolescente, ho dovuto lottare con nemici invisibili: un severo disturbo bipolare, dipendenze, attacchi di panico. Nemici che si mangiano l’interno, ma che ti regalano il privilegio di rimanere nascosti. Per questo, agli occhi degli altri ho vissuto una vita normale, allegra e spensierata, mentre quello che accadeva nella testa rimaneva relegato a un angolo segreto dove nessuno eccetto me poteva avventurarsi.
Ho scritto molte canzoni, ho tentato diverse strade e indossato molte pelli diverse. Poi ho dovuto chiedermi: perché non funziona? E non funzionava perché non stavo dicendo la verità. E non dicevo la verità perché mi faceva paura.
“Ferrylife” è una maschera, un personaggio creato per darmi la forza di espormi sulle tematiche che mi stanno a cuore e per superare la paura del giudizio. Come ci insegna l’arte drag, una delle mie più grandi ispirazioni, a volte devi indossare una maschera per sentirti veramente libero.
Da qui l’origine di “TRIGGERWARNING”, il disco a cui ho lavorato nell’ultimo anno e mezzo e che uscirà in primavera. Dieci tracce dalla scrittura cinica e irriverente che raccontano le contraddizioni e le difficoltà di chi vive la vita ai margini di una società che difficilmente include le diversità”.
A proposito di “Fvck Darwin”:
“Ho sempre sentito di essere diverso. Non in senso buono, però. Io sono peggio.
Tutti attorno a me fanno qualcosa di importante. Chi studia, chi si laurea, chi si sposa, chi compra casa. E io? Dormo fino a mezzogiorno, fumo prima di pranzo, spendo tutti i miei risparmi in deliziosi baggy pants sponsorizzati nelle storie Instagram e guardo reality show fino alle 4 del mattino.
Nella sua teoria evoluzionista, Charles Darwin sostiene che gli organismi che meglio si adattano al loro ambiente sono coloro che hanno più possibilità di sopravvivere e di riprodursi.
Be’, che dire. Se tutto si basa sull’adattamento, sono un perdente. In una società che ti valuta sulla base dei tuoi titoli di studio, dei tuoi guadagni e dei tuoi successi romantici, qual è lo scopo di un fattone bipolare che non ama lavorare e che non riesce nemmeno a lavarsi i denti senza piangere?
Poi, un giorno, sono andato a cena con un amico (ovviamente a sue spese, visto che al tempo avevo 1,30 sul conto corrente) e lui mi diceva del suo lavoro d’ufficio con benefit e tasse e tutte queste parole aziendali di cui non conosco il reale significato. A quel punto ho cominciato a raccontare io, e non c’era niente di cui essere entusiasti. Mi aspettavo che la conversazione prendesse una piega triste, e invece ho notato una scintilla negli occhi del mio amico: era sollevato. Sollevato che qualcuno se la cavasse peggio di lui, sollevato di poter rincasare, quella notte, e addormentarsi dicendosi “non me la cavo poi così male”.
“Fvck Darwin” è un inno per i perdenti, i disoccupati, i marginalizzati e in generale tutti coloro che fanno schifo al gioco della vita e finiscono per giocare secondo le loro regole. È la consapevolezza che anche se facciamo schifo, se dormiamo tutto il giorno e non siamo produttivi, abbiamo la nostra precisa funzione sociale, che sia far star meglio i mediocri o fornire ai genitori un cattivo esempio da additare ai propri figli.
“Fvck Darwin” è un mix di folktronica, hyperpop e alternative pop; una chitarra malinconica che si evolve fino a diventare un grido di rabbia: “anche io ho importanza”. Il tutto fondendo il mondo acustico e sognante di Ilaria con il mio, elettronico e pieno di voci spettrali e inquietanti con quello acustico e sognante di Ilaria.
Cantautrice toscana in attivo dal 2014 grazie al talent XFactor, pubblica il suo primo disco in italiano SALA BLU nel 2023. Il mondo di Ilaria è ricco di atmosfere oniriche e suoni brillanti, che mischiano l’elettronica all’acustico per creare una cornice alle malinconiche melodie dell’artista.
Anche Ilaria si sente marginalizzata e una perdente in un mondo che ci vuole iper performanti e sempre in movimento.
“Fuck Darwin” rivendica la forza e l’importanza dei perdenti e degli sfigati e lancia un messaggio per i vincenti: “rispettate coloro che sono peggio di voi, perché sono coloro che vi permettono di essere i migliori”.
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