Dal 18 giugno è disponibile in rotazione radiofonica “CUBA-LIBRE”, brano estratto dal nuovo album di VINCENZO GRECO dal titolo “TRA SOGNO E REALTÀ”. Il disco sarà pubblicato su tutte le piattaforme di streaming lo stesso giorno.
Riprendere lo stile folkloristico della salsa cubana e riproporlo in chiave rock: il risultato di questo processo creativo è “CUBA-LIBRE”, brano di VINCENZO GRECO dal sound estivo che vuole essere un inno di libertà e di speranza per Cuba. Il pezzo è estratto dal nuovo progetto discografico full lenght di Vincenzo Greco, “Tra sogno e realtà”.
«“Cuba – Libre” è stata scritta durante un viaggio a Cuba – spiega l’artista a proposito del nuovo brano – Da questa esperienza ho potuto apprezzare la forza e la voglia di vivere di questa straordinaria popolazione e la loro diversa visione del mondo che per molti versi mi è apparsa nettamente migliore della nostra. Le loro grandi mancanze, sia economiche che politiche, sono bilanciate dalla loro forza e vitalità».
Ascolta ora “Cuba-Libre” su Spotify
Biografia
Vincenzo Greco presenta “Tra Sogno e Realtà”: percorso musicale a tappe nell’anima del cantautore milanese, tra illusioni e vita vissuta, aspirazioni e quotidianità, in una continua altalena di emozioni e scelte da compiere per non soccombere agli eventi. Lo sguardo rivolto al futuro e la dimensione onirica che stempera nell’esperienza di ogni giorno.
Con alle spalle un album edito dai Nomadi (“Piccolo Re”) e numerosi concerti in giro per l’Italia, Vincenzo Greco esce col suo secondo disco per raccontarci la sua percezione del mondo e farcela apprezzare nel modo più eterogeneo possibile, attraverso un caleidoscopio di suoni che abbraccia l’energia del rock, la vitalità del funky e del ritmo salsa, il gusto del jazz e l’orecchiabilità della pop music. Impossibile non tenere il tempo!
INTERVISTA SU RADIO CITY LIGHT
Quale credi che sia l’ingrediente segreto per rendere Cuba Libre un brano unico?
Ogni brano ha una sua “unicità”, ma senza dubbio l’elemento che emerge in Cuba Libre è la ritmica: incalzante, coinvolgente, seducente. Il fatto di aver pensato ad un brano sostanzialmente pop-rock, ma con degli elementi tipici della musica afro-cubana (come il pattern ritmico della Cascara, usato molto spesso nella Rumba e nel Son), rende il pezzo -a mio avviso- veramente efficace.
Quali sono le tue esperienze musicali precedenti?
Ho suonato in modo amatoriale per un po’ di tempo, finché non ho sentito il bisogno di colmare le mie lacune; così ho deciso di iscrivermi ad una scuola di musica dove effettivamente ho conosciuto il mio insegnante di chitarra (Stefano De Marchi) che è poi diventato il mio arrangiatore/compositore. Ho anche preso lezioni di canto con diverse insegnanti. Da quel momento ho iniziato con i primi saggi, piccole comparse in concorsi canori, concertini, matrimoni…Insomma, la classica gavetta. La svolta però è arrivata col primo disco “Piccolo Re”, perché ho avuto la possibilità di calcare grandi palchi con migliaia di persone grazie alle aperture dei concerti ai Nomadi.
Ti consideri un cantautore? Qual è la tua personalissima definizione di “cantautore”?
Nel mio piccolo e con tutti i limiti che riconosco di avere, direi di sì. E’ un processo in divenire che matura giorno dopo giorno e si perfeziona con l’esperienza.
Un cantautore è colui che scrive i propri testi e ne compone la musica. Io mi avvalgo dell’aiuto di professionisti soprattutto dal punto di vista musicale, perché ho poca esperienza, ma sto lavorando per diventare sempre più indipendente e preparato.
Quando sei Vincenzo Greco, il “cantautore”, e quando Vincenzo Greco e basta?
Beh sicuramente quando sono su un palco, oppure quando sto scrivendo in solitudine una canzone, posso dire di essere un cantautore; nelle altre situazioni sono sempre io, in una veste meno poetica e decisamente più pragmatica.
Come descriveresti Cuba-Libre a chi non l’ha ancora ascoltata?
Una miscela di rock e ritmi afro-cubani che racconta il mio amore per la vita e per Cuba.
Il cocktail ideale quando non vuoi stare fermo!