É uscito venerdì 1 marzo 2024 il primo disco del progetto Amado, alter ego musicale di Diego Pani. Un nuovo capitolo definitivo dal titolo “Riviera Airlines”, un disco dal sound internazionale eppure, a partire proprio dal titolo, che non può che dover tanto anche all’Italia. Amado, che divide le sue origini tra le nostre terre e il Brasile, gioca con la sua tristezza sfacciatamente pop e ci regala uno dei momenti musicali più intensi della scena indipendente, dolce amaro e trascinante.
Il disco di esordio di Amado, trova quindi riferimenti musicali eterogenei attinti dall’ampio background del cantautore, mantenendo un filo conduttore e una freschezza assicurate dalla mano del giovane produttore Narduccey (Alfa, Big Mama).
Noi lo abbiamo intercettato e gli abbiamo chiesto quali fossero le sue metafore preferite, contenute nei testi del suo disco disco di debutto. Colpiti dalla sua capacità di scrittura e intensità del racconto, siamo stati contenti di questa intervista un po’ diversa dal solito.
Dalmazia : “e noi che iniziavamo a naufragare nei bordi lungo la Firenze-Mare, di pane col coraggio e di bugie”
È la metafora di una storia che durante un viaggio in Toscana inizia a sfaldarsi come una barca che affonda nei bordi lungo la firenze-mare, autostrada che diventa una rotta tra una bugia e un crostino coi fegatini: il pane col coraggio
TD1C: “Senza un pezzettino di strada verso casa quando c’è ancora un minuto del tuo pezzo preferito da ascoltare”
Questa strofa rappresenta il momento in cui sai di essere arrivato, è il momento di spegnere il motore anche se vorresti restare ancora un po’ a goderti la canzone che passa in radio, la dolce malinconia di qualcosa che sta per finire ma che vorresti prolungare almeno ancora per un solo minuto
Babbo: “Il nodo alla cravatta, la tua bella baracca, la mia prima chitarra, il mare, le persone sole, il tuo orologio, la passione: la ricetta del dolore”
Tratti distintivi di mio padre misti a ciò che ho perso, ciò che mi ha lasciato e ciò che ho vissuto con lui sono la ricetta del dolore, tra tutte quelle che mi ha lasciato scritte, lui che era un cuoco
Concorde: “Noi che siamo due Concorde, è impossibile ascoltare i suoni e le emozioni superati i duemila sul Concorde”
La metafora del leggendario supersonico aereo di linea è quella dell’incomunicabilità: il Concorde superava infatti la barriera del suono, e questa è la storia di una coppia che andando troppo veloce, non riesce ad ascoltarsi più.
Milano: “Milano, ma non ci stavi meglio giù in Riviera ? Se ti va male in borsa, ci sarebbe pure la frontiera”
Milano si incarna qui in un caimano della finanza, il quale, se vivesse al mare, tra tutti i vantaggi potrebbe, in caso di crack, dileguarsi al di là della frontiera francese
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