“Tripoli”, in uscita in digitale e in radio il 14 marzo per Mezzanotte e Edizioni Underground? (distribuzione Believe Digital) e prodotto da Alosi, è il primo brano estratto dal nuovo progetto della cantautrice siciliana Beatrice Campisi: il disco/libro dal titolo “L’ultima lucciola” (è attivo il crownfunding per sostenere il progetto, CLICCA QUI).
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Una raccolta di testi, in versi, accompagnati da illustrazioni di Elisabetta Campisi e arricchiti da un album che cerca di aprire una finestra su sé stessi e sulle ingiustizie del mondo. Un viaggio fra brani in italiano e in dialetto siciliano con un impasto sonoro che si muove tra folk-rock, pop e radici mediterranee.
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Con questo brano, Beatrice Campisi unisce le assonanze fra i racconti di tanti giovani migranti che l’artista ha conosciuto al CPIA di Milano, dove insegna italiano da diversi anni e racconta, attraverso gli occhi della propria esperienza, l’ingiustizia di rimanere intrappolati in Libia a quindici anni, dopo un lungo e difficile viaggio dall’Africa centrale. I sapori e i colori che cambiano durante la traversata verso il Nord e il sogno (spesso spezzato) di partire in mare per sentirsi liberi. A livello musicale, il brano è incentrato su un loop di basso e batteria, sul quale la chitarra elettrica e l’organo fanno da protagonisti. Il video (visual) di Lù Magarò vuole evidenziare il senso di impotenza di chi si trova a vivere in un vortice di speranze e angosce.
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Il brano è stato scritto da Beatrice Campisi e registrato ai Downtown Studios di Pavia. Il mixaggio è a cura di Alosi e il mastering presso il Duna Studio. Insieme a Beatrice Campisi – voce, cori – al brano hanno collaborato Riccardo Maccabruni alle tastiere; Elisabetta Campisi al basso; Andrea Pisati alla batteria e percussioni; Alosi alla chitarra acustica; Rosario Lo Monaco alle chitarre elettriche.
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La suggestione per il titolo dell’album, nasce dalla lettura di un articolo di Pier Paolo Pasolini, noto come “L’articolo delle lucciole”, uscito sul Corriere della Sera nel 1975, a pochi mesi dal brutale assassinio dello scrittore.
I testi del libro sono stati scritti da Beatrice Campisi, mentre le illustrazioni sono a cura di Elisabetta Campisi. La casa editrice è Edizioni Underground? e la grafica è a cura di Stefano Monti.
BIOGRAFIA
Beatrice Campisi è una cantautrice e autrice siciliana, trapiantata a Pavia, classe 1990, impegnata nella ricerca e nello studio di diversi stili e generi espressivi. La sua formazione artistica è iniziata con lo studio di canto, teatro e pianoforte presso il conservatorio Vincenzo Bellini di Catania ed è proseguita attraverso stages (come il master in teatro-danza con Dario La Ferla e il campus formativo presso il CET di Mogol) e prestigiose collaborazioni (Claudio Lolli, Jono Manson, Alosi -Pan del diavolo-, Francesca Incudine). L’amore per le arti si lega alla passione per la letteratura e lo studio dei Classici, che hanno portato Beatrice alla laurea magistrale in Filologia Classica presso l’Università di Pavia. Alla laurea sono seguiti l’immissione in ruolo, come docente di lettere (con esperienze di insegnamento a giovani e adulti stranieri, anche in ambito carcerario) e, parallelamente, lo sviluppo della carriera di scrittrice, musicista, performer e insegnante di canto moderno. Attualmente ha all’attivo due album di brani originali (“Il gusto dell’ingiusto”, 2017; “Ombre”, 2022), la partecipazione a numerosi progetti (ad esempio il video-progetto di cover d’autore “Jukebox” o il triplo CD “Shaida-Tracce di libertà“, candidato alla targa Tenco 2024 come miglior album a progetto) e a importanti manifestazioni (come “Catania Jazz”, “Il Tenco Ascolta”, “Su la Testa Festival”, “Donne In.Canto”, “Mei”, “Lilith Festival”…), la vittoria del premio Siae “Sillumina” come opera prima, e la realizzazione di un tour nazionale, che ha fatto tappa anche in Germania e al festival parigino “Canzoni&Parole”.
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SOCIAL
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Ufficio stampa Gabriele Lo Piccolo