Quali emozioni avete voluto trasmettere con “Il Passeggero”?
L’essere in ballo, il ballo della vita. La vita vista come un treno sempre in movimento, con tante stazioni ma senza una vera e propria destinazione finale. Sta a noi cercarla.
Cosa significa per voi essere “il passeggero della propria esistenza”?
Il passeggero siamo tutti noi, alle prese con la vita. Qualcuno ci ha scelto ed ora ci troviamo ad affrontarla come un vero e proprio viaggio. Non abbiamo comprato il biglietto volontariamente ma siamo sul treno, sta ora a noi decidere cosa fare fra una stazione e l’altra. Il treno non si ferma.
Come avete deciso di sviluppare l’atmosfera onirica all’inizio della canzone?
Come un sogno nel sogno. L’inizio è un risveglio ma il protagonista potrebbe semplicemente sognare di svegliarsi. Volevamo trasmettere quella sensazione quando non si capisce se stiamo sognando oppure tutto è reale.
Quali sono state le influenze musicali principali per questo brano?
Per la prima parte i primi Pink Floyd degli anni settanta, il cambio di atmosfera è qualcosa di beatlesiano mentre per il finale, abbiamo guardato all’indie italiano degli ultimi anni.
Come vedete l’evoluzione del vostro sound nei prossimi anni?
La sfida è evitare di ripeterci e cercare di essere incasellati all’interno di un sound ben definito. L’ambizione per il futuro, nonostante sia ampiamente fuori moda, è quella di creare una sorta di opera rock con un unico filo conduttore.
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