Antonio Giagoni è un cantautore toscano nato a Viareggio nel 1987. Inizia la sua attività artistica all’età di 18 anni, scrivendo canzoni e lavorando in uno studio di registrazione.
Nel 2008 collabora con Massimo Luca, storico chitarrista di Lucio Battisti, e nel 2009 forma la band ZoCaffè. Con la band pubblica tre album tra il 2012 e il 2016 e vince diversi premi, tra cui Arezzo Wave Band e Metarock festival. Dopo lo scioglimento della band, l’artista inizia un progetto solista e nel 2018 vince il premio “miglior cantautore” al “Premio Lucio Dalla”. Nel 2023 pubblica vari singoli estratti dal suo primo EP solista, “Canzoni ‘quasi’ fuori moda”, disponibile dal 1° gennaio 2024.
In occasione dell’uscita del suo nuovo singolo “Perdere Tempo”, lo abbiamo intervistato.
INTERVISTA
Come hai iniziato la tua carriera musicale e quali sono state le tappe principali del tuo percorso?
Il mio percorso musicale e discografico è iniziato collaborando con Massimo Luca, nel 2009, che ha portato poi alla formazione degli ZoCaffè e quindi all’inizio di un lungo percorso fatto di live, produzioni, collaborazioni e crescita. Nel 2012 vincemmo Arezzo Wave come miglior band toscana e da lì si aprirono un sacco di porte, questa fu sicuramente una tappa molto importante.
Qual è stata l’esperienza più significativa durante il periodo con gli ZoCaffè?
Con gli Zocaffè ho imparato tante cose ed è difficile isolare una sola esperienza significativa. È stato tutto molto intenso, tutto molto forte e vissuto talmente a pieno che lo vedo come un tutt’uno.
Cosa ti ha portato a intraprendere una carriera solista dopo lo scioglimento della band?
La voglia, comunque, di continuare a fare musica, di continuare a scrivere e di accrescere la mia passione, senza tralasciare l’esigenza che ho di scrivere e suonare, non riuscirei ad essere felice se non lo facessi.
Il tuo brano “Perdere Tempo” ha un testo finemente ironico e provocatorio. Quanto è importante per te l’ironia nella musica?
L’ironia, secondo me, è fondamentale perché in qualche modo abbatte un po’ la seriosità ed aiuta a veicolare in maniera più leggera ed efficace concetti anche molto profondi.
Come pensi che il rapporto con il tempo influenzi la vita delle persone oggi?
Siamo molto vittime del tempo, il nostro rapporto con esso è poco sano e viviamo costantemente in debito di tempo. Questo, secondo me, crea molta confusione e soprattutto questo tipo di approccio alla quotidianità e alla vita ci fa perdere di vista il presente. Secondo me dovremmo prestare più attenzione a quello che stiamo facendo e a quello che stiamo vivendo e non a quello che dobbiamo ancora fare e dobbiamo ancora vivere.
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