venerdì, 18 Ottobre, 2024

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Intervista su Radio City Light agli ON THE MOON che ci presentano il nuovo singolo “LA STANZA DI ELENA”

In occasione dell’uscita del Double A-side “Zero”, abbiamo intervistato gli On The Moon. La release include i brani “La stanza di Elena” e “Ansia”, entrambi incentrati sul tema del cambiamento. Il titolo “Zero” rappresenta un punto di partenza, enfatizzando che, nonostante le sfide iniziali possano sembrare insormontabili, il cambiamento può portare a risultati positivi nel lungo termine. Questa nuova uscita segna una nuova era per la band, invitando i fan a riflettere sulle proprie esperienze di trasformazione.

 

INTERVISTA

Come descrivereste la vostra evoluzione musicale dal 2017 ad oggi?
Questo progetto ha avuto varie forme, ma le fondamenta della band vengono gettate nel 2020, anno in cui dopo vari tentativi e formazioni trovammo la cosiddetta “quadra” con i giusti elementi e il genere che più ci si addice.

Qual è stato il momento più significativo della vostra carriera fino ad ora?
È difficile sceglierne uno solo! Sicuramente uno di quelli che ricordiamo con affetto è la nostra prima data, dove per la prima volta abbiamo suonato le nostre canzoni, come speciale è stata la prima apertura ai Meganoidi. Tutte le nostre date sono speciali per noi, ma aver conosciuto persone fantastiche come i Meganoidi, Pino Scotto, i Sick Tamburo, Pierpaolo Capovilla e Nicola Manzan, Gigi Cavalli Cocchi, Cristiano Godano, hanno reso tutte queste esperienze qualcosa di unico.

Come è nato il Double A-side “Zero”?
All’inizio era in programma l’uscita de “La stanza di Elena”, ma l’etichetta ci ha suggerito questo form factor, e abbiamo subito pensato ad “Ansia”, brano a cui teniamo molto e al quale da tempo volevamo trovare una collocazione.

Avete collaborato con altri artisti o produttori per la realizzazione di “Zero”?
Le chitarre de “La stanza di Elena” sono della nostra ex chitarrista Giorgia Ravanello, ma forse non è corretto definirla collaborazione dato che al momento della registrazione era ancora un membro della band.
Degli input molto importanti ci sono arrivati da Marco Marinato, che oltre ad averci registrato nel suo Ram Recording Studio ha messo il suo tocco al servizio della produzione e si è dimostrato un preziosissimo collaboratore anche dal punto di vista umano.
E vogliamo ringraziare di cuore anche “il terzo On The Moon”, ovvero Duke.
Che oltre a fare qualsiasi cosa per noi anche on the road e nell’amministrazione del progetto ha anche realizzato la copertina della release.

Quale delle due canzoni vi rappresenta di più come band in questo momento?
Entrambe.
È una fotografia di questo momento della nostra vita artistica e personale, nonché la prima pubblicazione come power duo, quindi è davvero impossibile scegliere.

Come gestite l’ansia e lo stress prima di salire sul palco?
È qualcosa che esorcizziamo con la nostra presenza reciproca, infatti quello di solito è il momento per le ultime istruzioni/raccomandazioni e delle pacche sulle spalle.

Quali sono le vostre aspettative per il tour estivo?
Far conoscere la nostra musica in varie città e situazioni.
È qualcosa che ci ha sempre affascinato molto, nasciamo con l’intento di essere una live band, quindi vediamo come piacevole anche la parte che per molti è meno gradita, come fare ore di furgone o la sveglia che suona la mattina con poche ore di sonno all’attivo.
Soprattutto se la sera prima una persona ci dice che si è riconosciuto in un nostro testo o in qualcosa che abbiamo portato alla sua attenzione.

Ci sono dei rituali particolari che seguite prima di un concerto?
Ognuno ha le proprie e non tutte sono noti agli altri!
Ma una di queste è portare con noi sul palco sempre qualcosa che ci accompagni.
Ad esempio vicino alla pedaliera del basso è sempre presente la ciotola del nostro amato gatto Zero, venuto a mancare qualche mese fa, a cui non potevamo non dedicare il titolo di questa release.

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