É uscito venerdì 5 luglio 2024 su tutte le piattaforme digitali il primo EP di AL!S dal titolo “Annuario”, un nuovo capitolo già anticipato dal singolo “Addio per niente”, un brano che si svelava personale e intenso, ed era stato dedicato a chi non riesce a dire addio, che sviscera le dinamiche di una relazione tossica e non solo, in un brano atipicamente estivo.
“Annuario” è disco che suona come un timido manifesto generazionale e un’autobiografia musicale, condivisa con altre ragazze sole e ricordi scomodi.
Il concetto di annuario rimanda ai telefilm americani, a quel mondo di crisi adolescenziali e cuori infranti, e l’autobiografia di Alice suona un po’ così. L’abbiamo intervistata!
INTERVISTA
Come mai hai scelto di chiamare questo tuo disco “Annuario”, rifacendoti forse all’immaginario dei college americani?
L’idea iniziale era appunto quello ma in realtà credo di aver deciso di chiamare l’EP “Annuario” sulla base di uno degli ultimi pezzi che avevo scritto in quel periodo- presente nel disco- che si chiama proprio così: mi piaceva l’immagine della me intrappolata in una foto a gridare come in un vecchio annuario, sporcando anche un po’ il canone dei ragazzi che si fanno belli e si mettono in posa prima di farsi immortalare.
Che cosa pensi di aver imparato sinora, sul mercato musicale e i suoi numerosi cavilli e regole interne? C’è qualcosa che non ti piace proprio e che preferiresti evitare di fare?
Se dovessi iniziare ad elencare tutte le cose che non sopporto del mercato musicale non finirei più, diciamo che la cosa che più mi da fastidio ad oggi è questo necessario rapporto con i social dai quali alle volte vorrei distanziarmi un po’ per respirare. Ma essendo l’immagine dell’artista strettamente legata al mondo dell’internet dovrò farci il callo temo!
Quanto è stato significativo il tuo incontro con Andrea Devoti, Marco Matrone e Marco Carnesecchi? Come sono riusciti a indirizzare al meglio il tuo progetto, e quali erano i tuoi piani prima di conoscerli?
In realtà conosco Andrea e Marco Matrone da quando ho 15 anni, da molto prima quindi che iniziassimo un progetto insieme, ed erano già miei cari amici e due persone che ho sempre stimato moltissimo. Ma successivamente abbiamo deciso di buttarci nell’infinito panorama delle canzoni inedite principalmente perché io e Andrea ci siamo scoperti essere due scrittori compulsivi – con centinaia di canzoni nel cassetto che avevamo scritto solo durante l’anno in cui abbiamo deciso di collaborare- ma anche perché Marco era appena uscito da un realtà in cui non si era sentito esaltato come produttore e quindi avevamo tutti e tre una grandissima fame!
L’incontro con Marco Carnesecchi è poi avvenuto successivamente- due anni fa- e abbiamo avuto la fortuna di incontrare una persona dolcissima che ci ha accolto con tutta se stessa all’interno dell’etichetta. Il modo in cui hanno indirizzato il mio progetto non so spiegarvelo: vi posso solo dire però che sono tutt’e e tre persone diverse, con una grande conoscenza dal punto di vista musicale ma con gusti opposti e prima di conoscerli non avrei mai pensato di finire in una realtà così definita e positiva come questa, in cui ci scambiamo idee continuamente e ci accresciamo a vicenda.
Come ti vivi Firenze e la sua scena musicale invece?
Firenze e la musica d’autore sono due cose diverse un po’ lontane per tanti motivi, uno dei principali è la mancanza di posti in cui suonare. Ma in ogni caso stiamo formando una rete di contatti tra artisti emergenti così solida da farci sentire meno soli e che speriamo si possa espandere in tutta la città e oltre.
Ora che uscito il tuo disco di debutto, stai già preparando il secondo?
Non si smette mai di scrivere anche se ci si prende una pausa, Quindi si: sto preparando canzoni e ho già in mente il nome del prossimo disco, vediamo se ai miei collaboratori piacerà o meno.
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