giovedì, 16 Gennaio, 2025

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Intervista su Radio City Light ai MAY GRAY che ci presentano il loro ultimo singolo “QUI,RESTA QUI”

“Qui, resta qui” è il nuovo singolo dei May Gray, ultima anticipazione dell’album “Fragili” in uscita in questi giorni. Abbiamo chiesto qualche dettaglio in più alla band bolognese.

 

INTERVISTA

Ciao, raccontateci la vostra nuova canzone

“QUI, RESTA QUI” è nata come una necessità, come il desiderio di dare, attraverso il rock delle nostre chitarre, un senso ai giorni spenti che stiamo vivendo. In fase di scrittura e genesi musicale, mi sono ispirato a uno dei miei brani preferiti in assoluto dei Foo Fighters, del primo disco, lascio a voi scoprire quale. 😉

Qual è stata la vostra più grande sfida come band finora e come l’avete affrontata?

La sfida più grande è quella che affrontiamo quotidianamente cercando di rimanere a galla e non affondare nel marasma e nel caos in cui oggi vive la musica. Non basta più essere meri musicisti, ma occorre reinventarsi ed essere manager di sè stessi curando ogni dettaglio come se fosse un lavoro, anzi vi svelo un segreto, in realtà lo è davvero.

Cosa rende unica la scena musicale emiliana e in che modo vi ha influenzato?

Basta leggere manuali culturali e documentari per rendersi conto che una volta l’Emilia faceva da padrona e dettava leggi e tendenze non solo dal punto di vista musicale. Ora le cose sono parecchio cambiate, ma la costanza con la quale quegli artisti continuano tutt’ora imperterriti a fare tournée e dischi (i più recenti alquanti discutibili ndr) è fonte di ispirazione e orgoglio.

Noi ahimè non siamo fan dei vari mostri sacri del rock italiano nati qui in Emilia, ma conserviamo dentro con tanto orgoglio quella concretezza e determinazione che tanto ci caratterizza e ci distingue da altre zone.

Cosa vi ha ispirato a scrivere musica e quali sono le vostre fonti di ispirazione principali?

Le esperienze vissute nel quotidiano sommata alla necessità di esternarle attraverso chitarre e una batteria è la migliore valvola di sfogo che ci sia.

Uno dei nostri più grandi mentori è Dave Grohl, soprattutto la motivazione e l’energia sprigionate nell’arco della sua carriera, ma le ispirazioni sono tantissime, di certo non amiamo limitarci ad un genere univoco. Potremmo definirci una band rock con tantissime influenze appartenenti ad ogni singolo membro: Paolo legatissimo al classic rock e al grunge, Sanny più a sonorità brit e Dave a un sound alternative e prog.

Qual è il vostro processo creativo quando si tratta di scrivere nuove canzoni?

In genere, parte tutto da me (Paolo). Ho file e file di garageband pieni zeppi di idee e riff che riempiono il mio mac e che spesso riascolto e rielaboro. Tutto parte da una mia idea musicale a cui cerco di dare un vestito, seppur dozzinale; in seguito la condivido con Sanny e Dave, rispettivamente chitarra e batteria, che senza bisogno di troppi indicazioni, contribuiscono ad arricchire e ad arrangiare in base al loro stile.
Per quanto riguarda i testi, è da un po’ di anni che collaboro con Sara, la mia ragazza, dotata di una sensibilità e un orecchio unici. 

 

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