È morto Jean-Paul Belmondo. Il divo del cinema francese si è spento a 88 anni, ha annunciato oggi il suo avvocato Michel Godest.
La Francia perde così una delle sue stelle, “Le Magnifique” protagonista di 80 lungometraggi e 30 rappresentazioni teatrali. Il carismatico Bébel, da sempre “guascone” legato ai personaggi da duro con il cuore tenero, ma capace anche di cimentarsi con maestria in ruoli drammatici.
«Era molto affaticato da qualche tempo. Si è spento serenamente», ha precisato il suo avvocato. Tra i suoi ruoli indimenticabili ‘Le Guignolo’ (Il piccione di Piazza San Marco) di Georges Lautner, in cui sorvola il cielo di Venezia appeso a un elicottero.
Jean-Paul Belmondo, dal teatro al cinema
Belmondo era nato a Neuilly-sur-Seine nel 1933: una famiglia di artisti la sua, con padre scultore e madre pittrice. Il suo primo amore però è il teatro, con le pièces di Molière e Rostand. E proprio con “Molière” di Norbert Tildian Belmondo debutta al cinema nel 1956.
Il “brutto più affascinante del cinema francese” diventa di colpo una stella internazionale con Godard e il suo “Fino all’ultimo respiro”: gli anni Sessanta furono il suo decennio d’oro, quello di “Leon Morin” e “Lo spione” di Jean-Pierre Melville. Senza farsi mancare le incursioni nella commedia all’italiana: come con “Mare matto”, in cui interpreta un marinaio livornese che si innamora di Gina Lollobrigida
Le reazioni social
«Resterà per sempre Le Magnifique», ha twittato il presidente francese Emmanuel Macron. «Jean-Paul Belmondo era un tesoro nazionale, eroe sublime e figura familiare. In lui, ci ritrovavamo tutti».
La vita privata
Due matrimoni, quattro figli e una reputazione da rubacuori, Jean-Paul Belmondo conquista le donne più belle degli anni d’oro del cinema. Ursula Andress, alla quale resta legato dal 1966 al 1972, ma anche Laura Antonelli. Il matrimonio con la ballerina Elodie Constantin dura dal 1952 al 1966, mentre in seconde nozze sposa a Parigi Natty Tardivel, dalla quale divorzierà sei anni dopo. Una tragedia segna la sua vita: la figlia Patricia muore nel 1994, a soli 34 anni, in un incendio.
Al suo attivo anche film drammatici come “La mia droga si chiama Julie” (1969) di François Truffaut e “Il cadavere del mio nemico” (1976) di Henri Verneuil. Curiosità: l’affettuoso soprannome con il quale lo conoscono in Francia, Bébel, proviene da Pépel, il personaggio di Gabin ne «I Bassifondi» di Jean Renoir (1936).
Fonte: ilmessaggero.it -> https://www.ilmessaggero.it/persone/morto_jean_paul_belmondo_news_oggi-6179279.html