Esce martedì 22 giugno 2021 il singolo 22 giugno dei Garpets. Un nuovo atipico singolo estivo che vuole raccontare il rapporto conflittuale che si ha con il proprio compleanno, un brano nostalgico che si muove tra cantautorato e it-pop che sa far ballare, piangere e si prende anche un po’ in giro.
Quest’ostinata ricerca di divertimento quasi obbligatorio rende l’evento del compleanno come un giorno che non sarà mai all’altezza dell’aspettativa, un po’ come le feste comandate. Le frasi fatte, i sorrisi forzati e l’obbligo di divertirsi ti fanno sentire da solo, anche avendo un sacco di persone intorno; ma “per quante botte che ricevi, vivi meglio se stai in piedi”.
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Beh noi lavoriamo nella musica di precisione, tecnologie avanzate al servizio di progettazioni particolari e specifiche. Non lo so… Indie, Pop… Cioè creiamo dei supporti che serviranno per progettare grosse situazioni, non so strumenti di precisione per una svolta futura magari della musica, non so se mi spiego… Sì, insomma, abbiamo una band.
BIOGRAFIA
In omaggio al magnifico trio, il progetto Garpets 30k prova a cavalcare l’onda indie-pop con qualche sfumatura cantautorale. I mash-up, le canzoni indie mega prese male e tante battute squallide fanno dei Garpets 30k l’unica vera rinascita della mediocrità. Un progetto nato nel dicembre 2019 dalle menti di Massimo (chitarra acustica, voce e barzellette tristi), Tommaso (piano, percussioni e Instagram stories) con il successivo inserimento, e salto di qualità musicale, di Simone (basso e curiosità sulla musica) e di Giacomo Ranocchia (Chitarra elettrica e tanta synthwave). Nel giro di un anno, hanno visto la luce il singolo “Estate“, l’Ep “Chiedeteci se siamo felici” e, dalla collaborazione con Pan Music Production, il singolo “22 Giugno“. Insomma, “non sono musicisti professionisti, sono presi dalla strada“
https://www.instagram.com/garpets_30k/
INTERVISTA SU RADIO CITY LIGHT
Che cosa fa parte del mondo dei Garpets 30k oltre la musica?
Potremmo stare ore a parlare di quello che significa essere una band oggi, soprattutto legato al fatto che ormai fare musica non basta più. A noi piace molto reinventarci, dal semplice fare video comici per tenere attivi i social, al creare veri e propri programmi social come “Aperitivo Alle 18:30k”, un mini show settimanale che abbiamo pubblicato nei nostri profili social. Il mondo Garpets è quindi immenso, prima di tutto siamo amici e la nostra musica è il contorno al nostro stare insieme come gruppo.
Qual è la vostra formazione musicale? Si può fare musica anche senza studiare?
Lo studio della musica è importante. La nostra formazione musicale è anche la nostra forza, secondo noi. Noi veniamo da 4 background completamente diversi: Simone, il bassista, è sempre stato un accanito studioso e suonatore di Jazz, Blues e Pop; Tommaso, il batterista e pianista, ha studiato pianoforte classico per anni, finendo a suonare la batteria perché, semplicemente, gli piace il Metal; Giacomo, il nostro chitarrista, è il portavoce, almeno a casa nostra, della Synthwave; Massimo, il nostro frontman, è cresciuto a pane e cantautorato, un mix esplosivo che poteva dare vita solo ad una band come i Garpets 30k.
Quali sono le fasi del processo creativo che portano ad un vostro brano finito?
C’è da dire che noi siamo un gruppo che ha raggiunto questa formazione in pieno periodo lockdown, arrivando ad aggiungere Giacomo poco prima del secondo. Bloccati a casa quindi il nostro lavoro è stato abbastanza atipico ma divertente, Massimo mandava un’idea con una registrazione su WhatsApp, io e Tommaso iniziavamo quindi a pensare alla linea ritmica, con Giacomo e tante, tante, tante, tante ore di videochiamate su Skype per abbellire e concludere il pezzo. La cosa divertente è che ad esempio, il nostro primo EP “Chiedeteci se siamo felici” non lo abbiamo mai provato in studio prima di registrarlo, causa appunto del primo lockdown!
C’è qualcosa in particolare dei vostri ascolti recenti che vi ha influenzato?
Decisamente si, come penso qualsiasi musicista, siamo noi in primis fruitori della musica. Avendo una formazione ben variegata, ognuno ha potuto dire la sua grazie alla conoscenza del proprio genere ed insieme, come gruppo, ci siamo adoperati ad addentrarci nel mondo per noi sconosciuto della Trap italiana, ed artisti come BLANCO o altri hanno veramente fatto la differenza nel nostro ultimo processo creativo.
Cosa consigliereste a chi ha un blocco creativo?
Consiglierei di non fermarsi e non pensarci, chi si ferma è perduto. Un blocco, anche se esistente, non è mai eterno e di certo non può bloccare tutta la creatività. Non riesco a scrivere un testo? Penso alla musica, o penso ad altro, basta solo una piccola scintilla, una semplice esperienza può riaccendere la creatività, basti pensare a Rino Gaetano che raccontava che, per scrivere una canzone, lui prendeva la macchina ed osservava il paesaggio, ciò che gli capitava intorno. Bisogna vivere per comporre.
Prossimi step?
Sicuramente non abbiamo voglia di fermarci e non vediamo l’ora di tornare ad incidere da Pan Music a Torino, ormai una seconda casa per noi. Sicuramente vedranno la luce altri singoli che andranno a confluire in un album: da lì capiremo la nostra dimensione musicale.